Coronavirus, si teme focolaio a Sigonella: già tre positivi nella parte italiana, ma in quella Usa poche precauzioni Coronavirus, si teme focolaio a Sigonella: già tre positivi nella parte italiana, ma in quella Usa poche precauzioni

Coronavirus, si teme focolaio a Sigonella: già tre positivi nella parte italiana, ma in quella Usa poche precauzioni

ROMA – Due marescialli in servizio nell’undicesimo reparto manutenzione velivoli dell’Aeronautica militare di stanza nella base di Sigonella sono risultati positivi al tampone per il coronavirus. Seguono il caso del 65enne impiegato civile che il 27 febbraio nell’ultimo giorno di lavoro e in occasione della festa di pensionamento ha accusato i primi sintomi di contagio al Covid-19.

Nella base italiana di Sigonella sono state alzate le misure di sicurezza come spiega il capitano Antonello Calabrese: “Da un po’ di giorni sono state innalzate le misure di sicurezza in alcuni casi sono state applicate in misura più restrittiva. Il personale in servizio è stato ridotto del 50 per cento e anche il sottoscritto sta effettuando lavoro in smart working lavorando da casa. Ai cancelli viene controllata la temperatura a tutti coloro che varcano le porte d’ingresso ed è stata pure sospesa la mensa, sostituita con i buoni pasto o con il pranzo a sacco”.

Il sindacato Siam lancia l’allarme e parla di “un potenziale focolaio“. A Sigonella complessivamente lavorano, e in parte vivono, quasi diecimila persone: poco più di duemila nella parte italiana e circa settemila in quella americana.

Ma se nella parte italiana sono state prese le misure precauzionali dettate dai decreti governativi, è dal lato statunitense che, nonostante non si registrino ufficialmente contagi, la situazione sembra essere in parte diversa, come raccontano a MeridioNews alcuni testimoni. 

“L’applicazione delle poche misure di contenimento contro il virus – racconta una fonte al quotidiano – ad oggi è stata dovuta alla sensibilità dei pochissimi supervisori e dei tanti lavoratori italiani, che si scontra con la passività di quelli americani sopra di loro, giorno dopo giorno. La Marina Usa sta procedendo con molta lentezza nell’attuazione delle direttive dei vari decreti”. (fonti AGI e MERIDIO NEWS)

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