Coronavirus, terza ondata in arrivo? Il report della fondazione Gimbe: a gennaio +27% casi dopo 6 settimane di calo

Dal 29 dicembre 2020 al 5 gennaio 2021, rispetto alla precedente, si registra un incremento dei nuovi casi di Covid del 26,7% (114.132 rispetto a 90.117), dato che mostra “l’inversione della curva dei nuovi casi, dopo 6 settimane consecutive di calo”.

E’ quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Si tratta, commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, di “numeri sottostimati dalla decisa frenata del testing nelle ultime due settimane”.

Dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai 14 giorni precedenti, infatti, il numero dei tamponi effettuati in Italia si è ridotto del 20,9% (-464.284).

Terza ondata in arrivo? Il report della fondazione Gimbe

Nella settimana a cavallo del nuovo anno, rispetto alla precedente, tornano a crescere i decessi Covid del 3,6% (3.300 rispetto a 3.187), sono quasi stabili gli attualmente positivi (569.161 rispetto a 568.728).

Torna a crescere il numero di pazienti Covid in rianimazione (2.569 rispetto 2.549 pari al +0,8%) e le terapie intensive sono sopra la saturazione in metà delle Regioni.

E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, in base al quale “si intravede l’inizio della terza ondata” mentre “il reale impatto del vaccino è molto lontano” e “rischiamo di avere solo il 5% di vaccinati a marzo”.

Con l’approvazione del vaccino Moderna l’Italia potrà contare su 22,8 milioni di dosi certe entro giugno.

Nel frattempo l’Europa ci ha assicurato ulteriori 13.460.000 del vaccino Pfizer-BioNTech e 10.768.000 di Moderna con tempi di consegna non ancora definiti.

“Al di là dell’efficienza logistico-organizzativa del nostro Paese – afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – senza il via libera dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ad altri vaccini, AstraZeneca in primis, o l’anticipo improbabile di consegne, potremo vaccinare circa il 5% della popolazione entro marzo e meno del 20% entro giugno”.

A fronte di questa situazione, prosegue Cartabellotta, “non è più accettabile l’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta il numero dei morti”.

“Sulla base di questi elementi e delle migliori evidenze scientifiche”, la Fondazione Gimbe, sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia.

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