Coronavirus, test negativi per i 2 casi sospetti sulla Costa Smeralda a Civitavecchia. Ma niente sbarco

Coronavirus, test negativi per i 2 casi sospetti sulla Costa Smeralda a Civitavecchia. Ma niente sbarco, la nave non ripartirà stasera
Coronavirus, test negativi per i 2 casi sospetti sulla Costa Smeralda a Civitavecchia. Ma niente sbarco, la nave non ripartirà stasera (nella foto ANSA alcuni passeggeri sulla Costa Smeralda)

ROMA – I primi esami lo avevano ipotizzato, il test dello Spallanzani lo ha confermato: la coppia cinese a bordo della nave Costa Smeralda ferma al porto di Civitavecchia non ha il coronavirus, ma una semplice influenza, del tipo A H1N1, la stessa, paradossalmente, che con l’improprio nome di “suina” aveva scatenato un’ondata di panico simile a quella di queste settimane oltre dieci anni fa, ma che ormai non desta più alcuna preoccupazione. 

Nessun pericolo quindi di contagio tra i circa 7mila passeggeri della nave da crociera. La priorità, adesso, è far sbarcare i 1.143 passeggeri che, a fine tour, avevano ricevuto l’ok dalla Capitaneria di Porto. Permesso però negato dal sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco. Poi si dovrà capire che ne sarà dei poco meno di 6mila crocieristi che, invece, avrebbero dovuto continuare il viaggio ma adesso hanno perso diverse coincidenze.

L’allarme è scattato ancora prima che la nave arrivasse in porto, dopo esser partita mercoledì da Palma di Maiorca. Una coppia di Hong Kong ha accusato febbre e problemi respiratori. Immediati sono scattati i protocolli di sicurezza: l’uomo e sua moglie sono stati isolati nell’ospedale di bordo e sono state avvertite le autorità sanitarie italiane. I primi accertamenti hanno escluso che l’uomo avesse problemi particolari, mentre la donna, una 54enne, mostrava “lievi sintomi influenzali”. Per tutto il giorno, dunque, nessuno è sceso. E nessuno è salito a bordo della nave.

A guardarla dal molo dei traghetti, la Costa Smeralda è sembrata immobile per tutto il giorno. Ma a cercare meglio con lo sguardo, spuntavano tante piccole formichine sui ponti, affacciate ai balconi, nei saloni. Erano i passeggeri bloccati. Stanchi, preoccupati, insofferenti, arrabbiati, anche. “Siamo bloccati senza sapere il motivo (ufficialmente)” twitta uno di loro di prima mattina. Liborio Iervolino, un crocerista pugliese, sostiene che non siano state date tutte le informazioni. “Non funziona internet e non riusciamo ad avere notizie. I televisori trasmettono pubblicità e noi invece vorremmo vedere i tg per sapere qualcosa”. E soprattutto, prendiamo i pasti tutti insieme negli spazi comuni e non sappiamo se qualcuno è infetto. Carla e Franco Conficoni hanno invece atteso sul molo tutto il giorno che la figlia Veronica, il marito e la nipotina scendessero. Erano tra i 1.143 passeggeri che avrebbero terminato la crociera a Civitavecchia.

“Mia figlia è impaurita e preoccupata, anche perché è incinta – dice Carla – e solo in tarda mattinata le hanno detto qualcosa”. Timori comprensibili, insofferenze anche. Ma la realtà è che le informazioni a disposizione sono state tutte comunicate e che la scelta di tenere a bordo i passeggeri in attesa dei risultati degli esami era l’unica possibile se si vuole davvero applicare i protocolli di sicurezza previsti. Con buona pace dell’insofferenza di chi è stato costretto ad attendere a bordo.

“Tutto quello che andava fatto è stato fatto”, conferma il comandante della Direzione marittima di Civitavecchia Vincenzo Leone. “La situazione a bordo è sotto controllo e siamo in una fase di cautela e verifica, per la serenità di tutti”. Quella stessa serenità che ha invocato il sindaco Ernesto Tedesco quando ha bloccato lo sbarco degli oltre mille che avevano terminato la crociera e che erano stati autorizzati a lasciare la nave dalla Sanità Marittima. “Sono il sindaco di una città e ho il dovere di tutelare i miei cittadini. Spero che tutto si risolva per il meglio e sono fiducioso ma non posso permettere a nessuno di scendere fin quando non ci saranno i risultati ufficiali delle analisi”.

“La nostra priorità è quella di garantire la salute e la sicurezza di ospiti ed equipaggio. La compagnia è a completa disposizione dell’autorità sanitaria e si atterrà strettamente alle sue indicazioni” fa sapere con una nota ufficiale Costa. Che però nulla può per frenare la slavina in Borsa di Carnival, la casa madre: un -11% che riporta alla mente un altro gennaio infausto per la compagnia, quello del 2012 quando la Costa Concordia si schianto all’isola del Giglio.

Alle 20 la situazione si sblocca. L’annuncio a bordo viene accolto da un’applauso e da un senso di liberazione. Ma non è ancora finita. I mille che dovevano scendere passeranno molto probabilmente la notte a bordo. Gli verrà rimborsato il biglietto del treno o dell’aereo per rientrare a casa. I mille che dovevano partire, invece, sono stati sistemati dalla Costa negli alberghi e si imbarcheranno domani, quando la Smeralda, scacciato l’incubo e non più ‘infetta’, riprenderà a navigare. (fonti ANSA – AGI)

 

Gestione cookie