Coronavirus, la testimonianza: “L’ho avuto a dicembre ma l’ho scoperto una settimana fa col sierologico”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2020 - 01:17 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus testimonianza Barbagallo: Tampone negativo, test positivo

Coronavirus testimonianza Barbagallo: Tampone negativo, test positivo (foto archivio ANSA)

ROMA – Il tampone negativo a marzo l’aveva rassicurata, ma poi il test sierologico ha confermato che il coronavirus l’aveva contratto lo scorso dicembre.

Silvia Barbagallo, organizzatrice di eventi culturali, racconta la sua testimonianza sul coronavirus alla giornalista Maria Novella De Luca di Repubblica.

La Barbagallo era risultata negativa al tampone eseguito a marzo.

Poi il test sierologico e la conferma che non si aspettava.

Aveva sviluppato gli anticorpi e scoperto così di essere stata contagiata a dicembre scorso. 

La donna spiega a Repubblica di essere stata male lo scorso 24 dicembre, al ritorno da un viaggio in Africa con il figlio.

La febbre e la polmonite sospetta a dicembre

“Una febbre fortissima, con un inizio di polmonite che mi è stata curata con paracetamolo e cortisone e per fortuna è rientrata in tempi brevi”, spiega.

La Barbagallo nella sua testimonianza dice: “Una specie di influenza molto violenta, così mi aveva detto la mia dottoressa di base, ma era dicembre, nessuno, da noi, parlava ancora del coronavirus”.

La donna si riprende e così a gennaio rientra a lavoro, ignara che quella “influenza molto violenta” potesse essere il coronavirus di cui solo a febbraio si inizierà a parlare.

Coronavirus, la testimonianza di Silvia

Quando l’epidemia esplode, e poi diventa pandemia, la Barbagallo ottiene di fare un tampone i primi di marzo allo Spallanzani.

“In quelle settimane ero andata cinque volte a Milano, in Lombardia la situazione era già grave, mi era sembrato prudente. Sono risultata negativa”, dice.

Poi la quarantena, passata serenamente dopo il tampone, fino a quando il figlio di 17 anni inizia a stare male.

Per questo motivo la famiglia decide di fare il test sierologico: “A quel punto abbiamo deciso di fare tutti, in famiglia, i testi sierologici in un laboratorio privato”.

Così arriva la doccia gelata: “Io ho scoperto di avere gli anticorpi del Covid, sono positiva alle “Igg”, le immunoglobuline G, che testimoniano un contatto con il virus lontano nel tempo”.

La Barbagallo non sa quando e dove ha contratto il virus, ma ci tiene a testimoniare con la sua esperienza che molti casi come il suo non rientrano nei numeri ufficiali.

“Se mappassero tutti, scopriremmo di averlo già avuto  in tanti e soprattutto che questo virus era in circolo già mesi prima dell’inizio di questa tragedia collettiva”, sostiene la donna.

Silvia Barbagallo e il post su Facebook

In un post su Facebook, la Barbagallo si sfoga e affida alle parole i suoi timori e la sfida collettiva al coronavirus che sente una sua battaglia.

“Abbiamo vissuto in un grande “corpo collettivo” senza permetterci di ascoltare ognuno il proprio perché avevamo davanti agli occhi il dramma di tutti i pazienti in terapia intensiva, le enormi fatiche dei medici e degli infermieri, il dramma che stava attraversando le vite di tutti”, scrive.

“Però quelle paure e quelle sensazioni di impotenza in qualche luogo si sono depositate e forse ora è arrivato il momento di riappropriarci anche di una riflessione personale senza per forza sentirci in colpa”, aggiunge.

Per questo una riflessione è necessaria: “Una riflessione non solo legata al corpo ma anche alle paure che abbiamo vissuto, ai diritti, al futuro, al lavoro”, conclude. (Fonti: Repubblica)