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Coronavirus, a Torino due cinesi aggrediti e insultati: “Non siete umani, voi siete il virus”

di redazione Blitz |12 Febbraio 2020 12:25

Coronavirus, a Torino due cinesi aggrediti e insultati (Foto Ansa)

Coronavirus, a Torino due cinesi aggrediti e insultati (Foto archivio Ansa)

TORINO  –  Ennesima aggressione a dei cinesi in Italia per il folle e ignorante razzismo da coronavirus. Una coppia di ragazzi di 25 e 28 anni sono stati presi a bottigliate e insultati, additati come “portatori di virus”, da due ragazzini vicini di casa, forse minorenni. 

I due giovani cinesi, Chen e Ye, impiegati in un supermercato, vivono a Torino dal 2016. Alcune sere fa sono stati aggrediti vicino al garage in cui parcheggiano l’auto, in zona Madonna di Campagna.

“Stavamo uscendo – ha raccontato Ye a La Stampa – quando abbiamo trovato sul portone due ragazzi italiani. Avranno avuto 16 o 18 anni. Non erano ubriachi, volevano palesemente attaccare briga. Ci hanno urlato che dovevamo andare via, perché abbiamo il coronavirus”. “Anzi – ha aggiunto il fidanzato Chen – hanno proprio detto, “voi non siete umani, voi siete il virus”. Come se noi fossimo una malattia, solo perché siamo nati in Cina”.

A quel punto, secondo il racconto riportato da La Stampa, Chen è stato spintonato e ha tentato di difendersi. Ma loro hanno preso delle bottiglie di vetro dal cestino della spazzatura e ne hanno spaccata una sull’occhio di Chen. 

I due giovani hanno tentato di allontanarsi, ma i due aggressori li hanno seguiti, finché non hanno lanciato una bottigliata alla schiena di Ye. Ma loro hanno continuato la fuga e si sono messi in salvo. Hanno chiamato l’ambulanza, ma Chen non ha voluto farsi medicare in ospedale per timore di nuove mortificazioni. 

Il giorno dopo i due giovani sono rimasti chiusi in casa. “Abbiamo paura di tutto – ha spiegato Ye a La Stampa – Mi hanno raccontato che una nostra connazionale è stata spintonata su un autobus. Che le hanno anche appiccicato la gomma da masticare sui capelli. È per questo che io, da qualche tempo, uscivo soltanto per andare al lavoro, con l’auto e non con l’autobus”. Ma nemmeno questo è servito ad evitare l’aggressione. 

Sul caso è intervenuta anche la Angi, Associazione nuova generazione italocinese: “Questo è un fatto che ci ha sorpreso. È un’aggressione che supera il limite”, ha sottolineato Chen Ming, presidente di Angi Torino. “Non siamo preoccupati – ha spiegato in un’intervista a Radio Veronica – Siamo un’associazione e il nostro compito è quello di informare. Chi non conosce può avere paura. Ed effettivamente le attività gestite dai cinesi hanno registrato un calo. Alcuni di noi appena rientrati dalla Cina si sono messi autonomamente in quarantena per responsabilità”. (Fonti: Ansa, La Stampa)

 

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