Coronavirus, trapianto di midollo riuscito su un bambino di 6 anni malato di leucemia e positivo al Covid Coronavirus, trapianto di midollo riuscito su un bambino di 6 anni malato di leucemia e positivo al Covid

Coronavirus, trapianto di midollo riuscito su un bambino di 6 anni malato di leucemia e positivo al Covid

ROMA  –  Una grande bella notizia per un piccolo paziente, un bambino di 6 anni affetto da coronavirus e malato di leucemia linfoblastica acuta. E’ riuscito il trapianto di midollo effettuato all’Ospedale Bambino Gesù.

Il piccolo è stato prima sottoposto al trattamento con plasma ottenuto da un soggetto guarito dall’infezione e si è così negativizzato al virus.

Quindi l’équipe del professor Franco Locatelli ha effettuato il trapianto con le cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà. Il bimbo ora sta bene.

Bambino malato di leucemia e di coronavirus, il lungo iter per arrivare al trapianto

Nell’ottobre 2019 la famiglia, italiana, era arrivata in Italia da Londra, dove risiede, per curare al Bambino Gesù una recidiva della malattia da cui il piccolo è affetto.

Nel marzo del 2020, in piena pandemia, i genitori del bambino si sono sottoposti alle indagini necessarie per stabilire il candidato alla donazione di midollo.

Nella serie di esami è previsto anche lo screening per il coronavirus. Bambino e genitori sono risultati positivi al test: papà e figlio asintomatici, la mamma con lievi sintomi.

Per procedere con il trapianto si è dovuto attendere che tutti fossero negativi, in particolare il piccolo paziente.

Si è quindi optato per l’infusione di plasma iperimmune, una volta ottenuta l’autorizzazione per uso compassionevole dal Comitato Etico del Bambino Gesù e il nulla osta del Centro Regionale Sangue.

La collaborazione sviluppata con l’Ospedale Spallanzani per il reclutamento del donatore di plasma con il migliore titolo di anticorpi neutralizzanti ha reso possibile il trattamento. Ha collaborato anche l’Ospedale San Camillo per la raccolta ed il trattamento del plasma. 

Nel frattempo, anche il papà del bambino, donatore di midollo prescelto, è risultato finalmente negativo al tampone.

Il 29 maggio al bambino sono state infuse le cellule staminali del papà, appositamente manipolate per eliminare i linfociti T alfa/beta+, cellule pericolose per l’organismo del ricevente.

Si tratta della tecnica messa a punto dall’équipe di Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia e Terapia Cellulare e Genica.

La tecnica è stata sviluppata nell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede con la più ampia casistica al mondo (circa 700 i trapianti da genitore effettuati sino ad oggi) su bambini affetti da leucemie e tumori del sangue.

Il piccolo ora è in ottime condizioni generali. Il bambino non ha avuto complicanze post-trapianto, le cellule del papà si stanno moltiplicando e si avvia verso la guarigione completa.

Con le metodiche di manipolazione cellulare attualmente disponibili, la percentuale di guarigione con il trapianto di midollo da uno dei 2 genitori è sovrapponibile a quella ottenuta utilizzando un donatore perfettamente idoneo. (Fonte: Ansa)

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