ROMA – L’Italia diventa “zona protetta”. Estese a tutte le Regioni, a partire da domani mattina, 10 marzo, e fino al 3 aprile, le misure già attive in Lombardia e in altre 14 province e relative all’emergenza Coronavirus. Queste misure, varate con un decreto nella notte tra sabato e domenica, prevedono il divieto di spostamento se non per “comprovati motivi di lavoro” oppure “gravi esigenze familiari o sanitarie”. L’intera Penisola viene dunque messa in sicurezza per tentare di fermare la corsa del Covid-19, che ha contagiato finora 9.172 persone, 463 delle quali sono morte.
Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che “non c’è tempo” per contrastare l’avanzata del coronavirus: “Occorre rinunciare tutti a qualcosa per tutelare la salute dei cittadini. Oggi è il momento della responsabilità. Non possiamo abbassare la guardia”.
Il testo del decreto estende le misure varate ieri a tutta la penisola. “I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’Italia zona protetta”.
Da domani mattina, chiunque dovrà spostarsi da un Comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo, “ma se ci fosse una autocertificazione non veritiera ci sarebbe un reato” ha aggiunto Giuseppe Conte.
Il presidente del Consiglio ha anche annunciato che le scuole, in tutta Italia, rimarranno chiuse fino al 3 aprile. Sospese anche le lezioni universitarie.
Conte ha specificato che “non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare”.
Bar e ristoranti possono aprire, ma solo dalle 6 alle 18, con obbligo, a carico del gestore, di garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sospensione dell’attività in caso di violazione.
Anche il campionato di calcio di Serie A sarà sospeso. “Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”, ha detto Conte. (fonti ANSA, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)