ROMA – “Non riaprirei le discoteche. Perché dall’esperienza di Vò Euganeo sappiamo che sono principalmente i giovani che si infettano con il coronavirus. Gli anziani sono più vulnerabili, ma quelli che si infettano di più e diffondono la malattia sono i giovani“: a dirlo è il virologo Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova.
Nel corso della trasmissione Non è un Paese per giovani su Rai Radio2, l’esperto ha spiegato: “Non siamo usciti dall’epidemia, anche se i numeri sono incoraggianti. È nostro dovere aggredire il virus testando e isolando le persone. I virus mutano. Il virus va considerato un insieme di ceppi, insomma stesso virus molte varianti. Nelle fasi iniziali dell’infezione sono avvantaggiate le varianti che hanno maggiore capacità virale. In questa situazione è diminuita la carica virale, c’è meno quantità di virus in circolazione, ci si infetta con quantità ridotte di virus grazie alle protezioni e dunque anche la malattia è più leggera”.
Crisanti ha poi parlato degli anticorpi, chiarendo che c’è una percentuale di persone che li sviluppano. “E sono di due tipi: quelli che impediscono al virus di infettare le cellule dell’organismo e quelli che sviluppano anticorpi in grado di proteggere da una successiva infezione. Su 100 persone solo 20 sviluppano questo tipo di anticorpi. Chi è stato molto male, sviluppa questi anticorpi”.
Infine, il virologo ha sottolineato che le cure con il plasma sono un approccio terapeutico che si usa da 70 anni. La somministrazione è sicura, ha detto. “L’unico problema è che difficile da standardizzare in questo momento. Non ce n’è abbastanza”. (Fonte: Ansa)