Coronavirus. Zaia: “Cosa aspetta il Miur a disporre almeno l’isolamento volontario degli studenti a rischio?”

Coronavirus. Zaia: "Cosa aspetta il Miur a disporre almeno l'isolamento volontario degli studenti a rischio?"
Operazioni di controllo contro il coronavirus (Ansa)

ROMA – Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia torna a chiedere al Miur (Istruzione) che indichi almeno l’isolamento volontario degli studenti a rischio (segnatamente cinesi, ma non solo) per contenere i rischi di contagio da coronavirus nelle scuole. Un po’ come ha già peraltro fatto una circolare della provincia autonoma di Trento, titolare delle politiche scolastiche che non ha bisogno di autorizzazioni ministeriali.

“Visto e considerato che la circolare ministeriale ancora non prevede il tema della quarantena di 14 giorni per studenti universitari o di corsi equivalenti, e per bambini e studenti che frequentano i servizi educativi per l’infanzia e le scuole primarie e secondarie, ci sia quanto meno un’indicazione, prudenziale a cautelativa, per l’isolamento volontario, anche sulla base dalla dichiarazione dell’Oms all’interno del report nr. 12 dell’1 febbraio 2020”. Questa la dichiarazione all’Ansa di Zaia.

Al momento non la pensa così Giovanni Rezza, responsabile delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. “Isolare bambini e studenti per com’è la situazione adesso non serve, ma potrebbe servire. Dati e conoscenze sul coronavirus e la sua diffusione cambiano così rapidamente che il provvedimento non può essere escluso, ma qualsiasi misura va assunta sulla base di provenienza geografica, senza discriminanti etniche o razziali”, ha dichiarato Rezza.

Quarantena e isolamento volontario

In ambito giuridico/sanitario, per quarantena o più precisamente “contumacia” si intende una misura sanitaria di isolamento che prevede l’obbligo di rimanere in ospedale o nella propria casa per un periodo definito dalle autorità sanitarie. È previsto per malattie altamente pericolose, contagiose e rare nel territorio di riferimento. Per isolamento si intende invece un provvedimento igienico–sanitario in determinati ambiti ospedalieri, rivolto a persone con patologie altamente infettive.

Zaia invita inoltre “le autorità preposte, in particolare l’Ufficio Scolastico Regionale, a indicare alle famiglie cinesi e di ogni altra nazionalità, vista la dichiarazione dell’Oms e la dichiarazione dello stato di emergenza del Governo italiano, l’opportunità dell’isolamento volontario o fiduciario, particolarmente per gli studenti – ha concluso – che rientrano in un contesto ad alta promiscuità come una scuola o una classe”.

Zaia: “Grottesche le cene di solidarietà al ristorante cinese”

“Non facciamo allarmismo – ha dichiarato inoltre al Corriere della Sera il governatore – facciamo il nostro dovere di amministratori. La preoccupazione dei genitori è sacrosanta. Chi dice che abbiamo torto la vuole buttare in politica. Avere una maggiore precauzione di 14 giorni non mi pare uno scandalo”.

“Lo spettacolo a cui stiamo assistendo – aggiunge quindi – è il segno di un Paese malato. Ma non del virus. Vedo che c’è chi organizza pranzi e cene in ristoranti cinesi per solidarietà. Non discuto la buona fede, ma mi sembrano iniziative grottesche. Di fronte ad un virus che si sta diffondendo serve un approccio scientifico. Non c’entrano né i Paesi né le razze. Mi pare che anche in Cina stia prevalendo, anche a Wuhan, l’autoquarantena. Noi chiediamo un piccolo supplemento di prudenza. Se anche dovesse essere inutile, che male fa?”. (fonte Ansa)

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