I tormenti autunnali del Corriere della Sera, tra tagli e integrativi

Pietro Scott Jovane (Lapresse)

ROMA – Sarà un autunno di tormenti quello del gruppo Rizzoli Corriere della Sera. Da una parte il robusto piano di tagli che sta studiando l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane. Dall’altra la richiesta del rinnovo dei contratti integrativi da parte del comitato di redazione. Il nuovo ad Jovane, in questi giorni, sta lavorando con i consulenti McKinsey a un piano di ristrutturazione che investirà l’area periodici, quella libri e infine anche quella quotidiani. I risparmi  riguarderanno le foliazioni, gli orari di chiusura delle redazioni e le collaborazioni esterne. Già negli 4 ultimi anni il Corriere della Sera ha speso per i collaboratori 8-9 milioni rispetto agli 11 degli anni precedenti. Ma pare che non basterà.

Il cdr nei giorni scorsi ha infatti denunciato “il continuo proliferare di nuovi collaboratori su argomenti che possono benissimo essere coperti gratuitamente dalla redazione”. Ma secondo quello che risulta al quotidiano Italia Oggi lo scontro tra sindacati e Rcs in merito ai collaboratori esterni ha come obiettivo il rinnovo del contratto integrativo.

L’azienda vorrebbe porre dei limiti, visti i tempi di crisi e l’imminente piano di ristrutturazione. Ma il sindacato punta a trovare le risorse necessarie proprio suggerendo risparmi sul fronte dei collaboratori. Dopo la ristrutturazione dello scorso biennio i risultati si sono visti (+2,8% in più nelle diffusioni di crescita, a quota 506mila copie). Ma sul fronte della raccolta pubblicitaria i dati non sono incoraggianti: -8,9%. Ecco perché, alla Rcs, sarà un autunno di tormenti.

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