Esplode videotelefono, intera famiglia rischia di morire

di Irene Pugliese*
Pubblicato il 11 Febbraio 2010 - 18:27 OLTRE 6 MESI FA

Anche un telefono può trasformarsi in un killer. Non è fantasia ma quello che è accaduto a Corropoli. Protagonista dell’anomala vicenda: un’intera famiglia che ha rischiato di morire intossicata dal monossido di carbonio dopo che l’apparecchio è esploso, provocando un incendio che ha sorpreso nel sonno tutti gli abitanti della villetta in provincia di Teramo. E se non fosse stato per la figlia più piccola che si è svegliata per il fumo nero e la puzza di bruciato, probabilmente Nello Quaglia, il padre, non avrebbe potuto raccontare, scherzandoci su, questa notte di paura.

Il videotelefono esploso

Erano le 2.30 quando le fiamme hanno liquefatto il videotelefono distruggendo in un attimo della sala da pranzo. «Io e mia moglie dormivamo profondamente al piano di sopra nel momento in cui è scoppiato l’incendio – ha spiegato l’uomo ai giornalisti – e quando mia figlia ci ha svegliati avevamo i panni intrisi di fumo acido e la lingua era nera, a riprova che il monossido era finito nei polmoni. L’unica cosa da fare era soffocare il fuoco, nel frattempo abbiamo aperto le finestre isolando ogni cosa che potesse prendere fuoco».

Pochi minuti in più e questa assurda vicenda si sarebbe potuta trasformare in una vera tragedia. Invece il tutto si è concluso con un danno di oltre duemila euro che, in ogni caso, sono nulla rispetto a ciò che di grave poteva accadere. «Vai tu a pensare che un telefono potesse incendiarsi…», ha concluso stupito Quaglia che, pur facendo il benzinaio da dieci anni e convivendo con serbatoi di benzina sotto i piedi 24 ore al giorno, non aveva mai avuto problemi con il fuoco.

*Scuola di Giornalismo Luiss