Roma, migliaia in corteo ma “vincono” scontri e blu bloc: 40 feriti, 5 arrestati

Corteo Roma, scontri manifestanti-polizia: almeno 30 feriti e 6 fermati
Corteo Roma, scontri manifestanti-polizia: almeno 30 feriti e 6 fermati (Foto Ansa)

ROMA – Bombe carta, petardi e cariche si sono alternate negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine del corteo dei movimenti per la casa il 12 aprile a Roma. Il bilancio è di 40 feriti tra gli agenti e manifestanti, di cui uno grave a cui è stata amputata una mano e un’agente che ha riportato una grave ustione ad una gamba.

La polizia ha fermato 7 persone per gli scontri al corteo durante i momenti di maggiore tensione e di questi 5 sono stati arrestati e 2 denunciati. I reati contestati sono violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Alcuni degli arrestati sono già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati di piazza.

Scene di vera e propria guerriglia quelle che si osservano nei momenti di violenza tra i manifestanti “blu bloc“, che abbandonano le felpe nere e scelgono i k-way azzurri da abbandonare dopo gli assalti, e gli agenti. 

Prima arance e uova, poi bottiglie e bombe carta, alle quali si risponde con lacrimogeni e cariche, due di alleggerimento, ricostruisce poi il Viminale. Lunghi minuti di guerriglia nel centro storico della Capitale. ‘Una violenza che colpisce l’intera città’, dirà il sindaco Ignazio Marino.

La violenza anche questa volta ha oscurato un corteo di migliaia di persone che era partito da Porta Pia dietro lo striscione ‘Ribaltiamo il governo Renzi. Cancelliamo il decreto Lupi e Jobs Act’, tra le bandiere dei movimenti, No-Tav e No-Muos in primis. Giovani e anziani, ma anche famiglie con i bambini e molti immigrati, sfilano contro la precarietà del lavoro e le misure di austerity che vengono rimproverate al premier. 

Ma alcune decine di militanti non si accontentano di urlare. La polizia ne ha identificati una trentina prima del corteo, ai quali ha sequestrato bastoni. Adesso altri lanciano arance e uova contro il ministero dell’Economia, in via XX Settembre. Quindi in via Veneto, la strada della Dolce Vita dove si scatena la rabbia del blocco nero oggi diventato blu. Petardi e bottiglie contro le forze dell’ordine, che lanciano lacrimogeni e caricano.

Alla fine si conteranno decine di feriti, tra cui un funzionario di polizia. Il più grave è un manifestante, un peruviano di 47 anni che ha avuto una mano amputata per lo scoppio di un petardo. Un agente ha un’ustione alla gamba, provocata da una bomba carta. Il bilancio la mattina del 13 aprile è di 7 fermati, di cui 5 arrestati e 2 denunciati.

Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato di polizia Sap, ha commentato:

“A Roma oggi si è consumata l’ennesima mattanza e le forze di polizia hanno pagato un nuovo, pesante tributo con molti feriti. Ci auguriamo, adesso, processi veloci e numerosi per gli autori delle violenze, perché spesso le denunce e i procedimenti che riguardano questi soggetti – continua Tonelli- finiscono in prescrizione. Ormai nelle nostre piazze e negli stadi vi sono soggetti che in maniera sistematica commettono attività eversiva e violenze. Persone che fanno della guerriglia una professione, come i No Tav che anche oggi erano presenti a Roma”.

Tonelli ha poi aggiunto:

“Al Governo chiediamo un disegno di legge per cambiare finalmente le regole in ordine pubblico e durante la manifestazioni, prevedendo la presenza obbligatoria di un magistrato, al fianco delle forze di polizia, per giudicare subito i fatti che costituiscono reato. Solo così potremmo davvero garantire la certezza della pena e svolgere al meglio il nostro compito per la sicurezza dei cittadini”.

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