CORTINA – A Cortina, durante il ponte della Befana, una famiglia di tre persone arriva e soggiorna in un noto hotel nel centro, dal 2 al 6 gennaio, poi si dilegua senza pagare il conto. Il portiere si rivolge al Commissariato di Polizia. Scattano le ricerche e l’auto viene avvistata nell’area di servizio di Pian di Vedoia. Quando i turisti escono dal bar, ad aspettarli trovano una pattuglia dell’autostradale.
Una famiglia di Roma, composta da M.F. di anni 49 romano, la moglie R.A. cittadina russa di 27 anni e un bimbo di due anni, si erano presentati nella serata del due gennaio per occupare una suite di un noto albergo in centro a Cortina, regolarmente prenotata alcuni giorni prima e per la quale aveva versato regolare caparra.
Nella mattinata del 6, poco dopo le sette, il portiere dell’Hotel ha notato dei movimenti sospetti e infatti accerta che la famiglia sta abbandonando l’albergo. Alla richiesta di spiegazioni l’uomo risponde che sta semplicemente andando a trovare un amico. Pochi minuti dopo il portiere sale in camera e nota che è stata completamente sgomberata.
La storia è raccontata dal Corriere della Sera, che spiega:
Il portiere scende velocemente nel parcheggio privato della struttura dove aveva appena il tempo di scorgere la macchina che si sta allontanando, annotando comunque il tipo di autovettura, una Mini Minor bianca, e la targa. A quel punto raggiunge velocemente il Commissariato di Polizia raccontando l’accaduto. Vengono immediatamente diramate le ricerche dell’auto anche in ambito autostradale. Il portiere torna nel frattempo in albergo per verificare se la carta di credito prepagata usata per versare la caparra avesse sufficiente capienza per il saldo, accertando ovviamente che così non era.
Nel frattempo una pattuglia del COA di Udine, in servizio sull’A27, nota la Mini descritta parcheggiata nei pressi dell’area di servizio di Pian di Vedoia, senza nessuno a bordo. Si apposta nei pressi dell’auto in attesa dei proprietari, che escono poco dopo. Richieste spiegazioni sulle modalità di partenza da Cortina, M.F. cerca di giustificarsi in qualche modo, dopo di che chiede di poter saldare il conto. Gli agenti gli permettono allora di fare alcune telefonate al termine delle quali l’uomo spiega di aver provveduto a ricaricare la carta per l’importo dovuto (1.690 euro).
A quel punto segue la verifica dell’amministrazione dell’albergo, con la transazione andata a buon fine. La proprietà decide di non sporgere denuncia visto che la somma è comunque rientrata nelle casse dell’albergo e ringrazia la Polizia di Stato “per la tempestività dell’intervento”, mentre la famiglia ha fatto ritorno a Roma.
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