Sul tema delle riaperture che le Regioni vorrebbero e che il Governo sta valutando la domanda è semplice: cosa e quando riapre dal 26 aprile? Domani c’è la cabina di regia sulle riaperture: si parla di un primo step che vedrebbe le prime aperture nelle regioni con i dati migliori. Perché si parla del 26 aprile? Perché non è escluso che si stabilisca di allentare sin da subito le misure che prevedono l’Italia divisa in rossa e arancione fino a fine mese, ripristinando le zone gialle prima della scadenza del 30 aprile.
Cosa riapre il 26 aprile?
Spiega Repubblica che per le regioni con la miglior curva dei contagi, la più bassa pressione ospedaliera e la più alta percentuale di vaccinazioni le riaperture potrebbero partire già dal 26 aprile. Con cosa? Ci saranno tutte le attività commerciali in funzione e bar e ristoranti aperti a pranzo. Un ritorno alla zona gialla nella quale entrerà poi, nella prima decade di maggio, il resto del territorio, sempre che i parametri lo consentano.
Un paio di settimane dopo, entro la fine di maggio forse la riapertura di bar e ristoranti anche di sera, sempre nei locali dotati di dehors. Sarebbe il ritorno alle cene fuori che mancano dallo scorso mese di ottobre. Chiaramente il coprifuoco scalerebbe dalle ore 22 a mezzanotte.
Riaperture maggio e giugno, una categoria per volta
L’ipotesi è quella di riaprire passo per passo, una categoria per volta. Quindi dopo i ristoranti toccheranno agli spettacoli all’aperto. A giugno con gli Europei poi una graduale riapertura degli stadi. Quindi da giugno ci potrebbe essere la riapertura anche per gli spettacoli all’aperto ma con una capienza al trenta percento. Riapertura anche dei musei e degli stabilimenti balneari, con regole però ancora da chiarire.
Poi c’è la fase due di giugno, quella della seconda decade: qui potrebbero esserci di nuovo le riaperture di palestre e piscine. Settore rimasto chiuso praticamente sempre da un anno. Si chiude con settembre, il mese in cui forse, se tutto va come dovrebbe andare, potranno riaprire anche cinema e teatri al chiuso.
Ristoranti e bar aperti la sera, ma come?
La richiesta delle regioni è quella di poter aprire i ristoranti non solo a pranzo, come già previsto in caso di zona gialla, ma anche la sera. Una proposta che si porta dietro la necessità di posticipare il coprifuoco di almeno una-due ore: dalle 22 attuali a mezzanotte. Per il resto, i protocolli ricalcano quelli già approvati: prenotazione obbligatoria, distanza di almeno un metro tra i tavoli e mascherina ogni volta che ci si alza. Anche per i bar, la richiesta è quella di poter riaprire quelli che hanno la possibilità di mettere i tavolini all’esterno.
Quanto a cinema, teatri, musei e spettacoli all’aperto, la linea è quella già suggerita dalle associazioni di categoria: biglietti nominativi e prenotazione obbligatoria, percorsi separati di entrata e uscita, misurazione della temperatura e, soprattutto, raddoppio della capienza: da 200 a 400 al chiuso e da 400 a mille all’aperto, grandi eventi a parte.