Costa Concordia, la campana rubata: “C’è una pista”

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – A quasi un anno dalla scoperta del furto della campana della Costa Concordia il ladro potrebbe avere un nome e un volto. Gli inquirenti ne sono quasi certi, scrive il Corriere della Sera: “C’è una pista. Stiamo seguendo una traccia”.

Il furto della campana della nave naufragata all’Isola del Giglio venne scoperta due mesi dopo la tragedia del 13 gennaio 2012, il 15 marzo. Era grossa, fatta di ottone e argento, con incisa la scritta “Costa Concordia 2006”. Una campana da qualche decina di chili, 40 centimetri di diametro, a otto metri di profondità. Non certo una cosetta che si possa portar via e far sparire senza l’aiuto di una barca o una gru, e qualche braccia in più.

Al mistero si aggiunge mistero, visto che nelle acque intorno alla nave drammaticamente adagiata potevano penetrare solo gli uomini del soccorso e le ditte autorizzate. Nessuno di loro notò nulla.

La campana venne promessa alla Chiesa del Castello dell’isola toscana. Ma sparì dalla prua sommersa. Nel frattempo potrebbe essere finita nelle mani di qualche stravagante collezionista. Chi gliel’ha, però, procurata potrebbe avere i giorni contati.

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