Costa Concordia, Schettino non ha accostato la nave al porto

LIVORNO – La manovra di accostamento della Concordia al porto del Giglio non e’ stata voluta dal comandante Francesco Schettino. Emerge dall’inchiesta della Capitaneria di porto di Livorno. I locali motore erano invasi dall’acqua, non piu’ funzionanti, e la nave era in balia delle correnti. L’accostamento al porto sarebbe stato dunque un caso.

Dalle prime verifiche della guardia costiera, dunque, dopo la collisione con lo scoglio e l’allagamento della sala macchine, non sarebbe stato possibile governare compiutamente la Concordia e compiere la manovra di emergenza di accostamento al porto: la nave sarebbe sbandata, andata come ‘in testacoda’.

La conferma arriverebbe anche dalla velocita’ tenuta dalla nave e registrata sia dal Voyage Data Recorder, una delle ‘scatole nere’ sia dall’Ais, il sistema di identificazione delle navi che ogni Capitaneria ha in sala operativa.    La Concordia al momento dell’impatto (alle ore 21,45 e 5 secondi) viaggiava a 15 nodi e ha rallentato, sbandando e girando la prua verso sud, fino a 5 nodi delle 21,49, ai 4 delle 21,52,agli 0,7 (meno di 2 km all’ora) alle 22,14. La nave, sempre secondo i tracciati, si e’ fermata definitivamente dov’e’ ora circa mezz’ora piu’ tardi.

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