GROSSETO – C’è anche la ricostruzione degli ultimi attimi di vita delle 32 vittime del naufragio della Costa Concordia nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla procura di Grosseto. La piccola Dayana e il padre, Williams Arlotti, morirono perché non trovarono posto sulle scialuppe e, mentre stavano attraversando l’interno della nave per raggiungerne altre, caddero ”nella voragine prodottasi a seguito del definitivo ribaltamento sul fianco destro della nave”.
Il musicista Giuseppe Girolamo ”non avendo trovato posto sulle scialuppe al ponte 3, lato sinistro” venne indirizzato dall’equipaggio sul lato destro e, ”dopo avere ceduto il proprio posto su una scialuppa di salvataggio per favorire l’imbarco di altri passeggeri” mori’ per asfissia da annegamento.
La barman Erika Fani Soria Molinala, ”dopo avere tentato di allontanarsi dalla nave a bordo di una zattera ed essere caduta in mare, senza il giubbotto di salvataggio” venne ”risucchiata verso il fondale dal gorgo prodotto dal definitivo ribaltamento sul fianco destro della nave”. La passeggera Maria D’Introno era riuscita a salire su una scialuppa ma fu costretta a tornare a bordo ”perché l’eccessiva inclinazione non” consenti’ ”di calare in mare la scialuppa”.
Indirizzata verso il lato destro del ponte, fu ”costretta dal crescente allagamento a lanciarsi in mare” ma, ”non sapendo nuotare”, mori’ annegata.
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