ROMA – Costa Concordia: ecco come sarà demolito il relitto a Genova. Del relitto della Costa Concordia, solo un 20% andrà perduto: tutto il resto sarà trasformato in “altro”, verrà riciclato alla fine del processo di taglio e demolizione e conversione dei materiali. Tra oggi e domani (25 luglio) il prefetto di Genova Paolo D’Attilio presiederà il comitato per l’ordine e la sicurezza allargato alla Capitaneria di porto, utile per definire tutte le questioni inerenti i traffici via terra e aria e renderle consone all’ordinanza già emessa dalla Capitaneria di porto. Tante le riunioni del Corpo Piloti che prenderanno in custodia il relitto a tre miglia dal Porto di Voltri per accompagnarlo all’attracco, con una manovra tanto difficile e pericolosa quanto straordinaria.
In banchina, 18 bitte d’acciaio, pronti grandi respingenti e le panne antinquinamento che avvolgeranno lo scafo del relitto e scenderanno giù a toccare il fondale. Qui a Voltri l’inizio della fine è organizzato in quattro fasi: dopo lo smantellamento e la rimozione degli arredi avverrà il trasferimento presso il Molo Ex Superbacino, dove si trova l’area delle riparazioni navali. Qui avverrà lo smantellamento delle strutture dei ponti. Successivamente, durante la fase tre, verranno rimossi i cassoni e avviate le procedure di pulizia delle cambuse e delle cellule frigo al ponte 0, al termine delle quali la carcassa di Concordia verrà trainata al Bacino di Carenaggio 4. Qui sarà completato lo smantellamento, con la rimozione di tutti gli allestimenti interni, il trasporto per lo smaltimento o il recupero dei materiali derivanti dalla demolizione del relitto.
Nel pomeriggio (23 luglio), il segretario generale dell’Autorità Portuale genovese, Giovanni Battista D’Aste, ha fatto il punto sulla situazione, dicendo che «stiamo preparando le ultime rifiniture, ma direi che è tutto pronto e ora siamo solo in attesa: le prove di tiro per le bitte sono state fatte, ora ci stiamo concentrando sulla preparazione della parte a terra in area demaniale e portuale, che è di nostra competenza. È un lavoro di squadra particolarmente complesso e sincronizzato con i molti enti che collaborano per avere il massimo successo dell’operazione. (Il Secolo XIX)
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