Concordia, di chi è la colpa? La legge: “Ultima parola del comandante”

Costa Concordia (Lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Di chi è la responsabilità della Costa Concordia e del naufragio all’Isola del Giglio della notte di venerdì 13 gennaio? Il comandante Francesco Schettino è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver abbandonato la nave e rischia 15 anni di carcere.

Il vice comandante era con lui nella scialuppa che lo ha portato fuori dalla nave. Che responsabilità potrebbe avere? Vediamo cosa dice la legge. Il codice di navigazione stabilisce che “al comandante della nave, in modo esclusivo, spetta la direzione della manovra e della navigazione”, secondo quanto si legge all’articolo 295.

Tutti i membri dell’equipaggio devono obbedire ai suoi ordini, l’ultima parola spetta a lui. La legge però stabilisce anche, all’articolo 303, che la decisione dell’abbandono della nave e il successivo messaggio di “may day” va deciso  dal comandante dopo aver sentito gli ufficiali.

In teoria dunque se un ufficiale potrebbe essere corresponsabile se, spiega al Corriere della Sera, l’avvocato marittimista Antonio Oppicelli “viene individuato tra quei soggetti che non potevano non sapere”. L’esperto di diritto spiega anche che il capitano può coordinare i soccorsi anche da una scialuppa.

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