Costa Concordia, Francesco Schettino vuole patteggiare: ma la Procura dice no

Costa Concordia, Francesco Schettino vuole patteggiare: ma la Procura dice no
Costa Concordia, Francesco Schettino vuole patteggiare: ma la Procura dice no

GROSSETO – Francesco Schettino vuole patteggiare, ma la procura di Grosseto, ovvero l’accusa nel processo sulla Costa Concordia, non è dello stesso avviso. Adesso il Collegio del tribunale di Grosseto potrà decidere nel merito, sull’ammissione o no di Schettino al patteggiamento, per tutta la fase delle questioni preliminari, fino all’inizio del dibattimento.

L‘ex comandante è accusato di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e abbandono di nave. La difesa intende chiedere il patteggiamento a 3 anni e 5 mesi. Nei mesi scorsi c’era stata una trattativa fra la difesa di Schettino e la procura riguardo al numero di anni da patteggiare. Ma dopo una richiesta di 5 anni i magistrati hanno negato l’offerta della controparte, per loro troppo poca.

Le persone offese in questo processo sono 4.228, quelle giuridiche 31. Le parti civili sono 242, rappresentate da 62 avvocati. Altre 60 le parti civili in attesa di essere ammesse. I testimoni sono circa 700: 338 delle parti civili, 96 quelli individuati dalla difesa e 575 dall’accusa, ma molti coincidono. La stessa compagnia Costa ha chiesto di essere ammessa come parte civile per la perdita della nave. Nel naufragio della nave da crociera Costa Concordia all’isola del Giglio, in Toscana, la sera del 13 gennaio 2012 morirono 32 persone, tra passeggeri e dipendenti.

 

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