ROMA – Lo studio legale americano John Artur Eavens presenterà una denuncia alle autorità americane nei confronti della Carnival – la società che controlla la Costa Crociere – e dei suoi architetti e progettisti navali perché, secondo gli avvocati, ci sarebbero errori di progettazione nella Concordia che avrebbero fatto risultare instabile la nave nel caso di falle al di sotto della linea di galleggiamento, come è poi avvenuto dopo l'urto con lo scoglio all'isola del Giglio lo scorso 13 gennaio.
Lo annuncia lo stesso studio legale che assiste alcuni cittadini americani e di altri paesi che erano a bordo della nave naufragata al largo dell'isola toscana. La denuncia, dicono gli avvocati che domani terranno una conferenza stampa a Roma, riguarda l'errata progettazione non solo della Concordia ma anche di altre navi da crociera della Carnival: "In caso di accoglimento da parte del tribunale americano, la società rischia che le sue navi vengano dichiarate non sicure e quindi di vedersi inibire la navigazione delle proprie imbarcazioni, proprio nel pieno della stagione estiva".
All'incontro di martedì parteciperà anche Stefanie Schaefer, 24 anni, tedesca che, dicono gli avvocati, lavorava sulla Concordia come 'make up artist': "la notte del naufragio, dopo aver aiutato i passeggeri a salire sulle scialuppe, fu costretta a lanciarsi in acqua.
Avendo ricevuto un'offerta di risarcimento irrisoria", la donna si è rivolta allo studio legale per "ottenere un risarcimento adeguato e rivelare le condizioni di lavoro a bordo della nave".
Accanto agli avvocati americani, ci saranno anche i legali italiani Pietro Ilardi e Francesco Compagna, che difendono alcune delle vittime del naufragio e che hanno aderito alla proposta dello studio Eaves per creare una sorta di alleanza "per rappresentare con maggior forza gli interessi dei propri clienti nei confronti della Carnival Corporation".