Costa Concordia, il sopravvissuto Luciano Castro: “Nessuno ci disse cosa stava succedendo”

Luciano Castro, uno dei sopravvissuti al naufragio della Costa Concordia, racconta il caos di quella notte. Ricorda ogni passaggio, molti dettagli. E soprattutto ricorda che nessuno fu in grado di spiegare ai passeggeri quello che stava accadendo.

Luciano Castro, sopravvissuto della Costa Concordia

“Tornare in questo luogo è un’emozione come allora. Ero a cena al ristorante a poppa, all’altezza del ponte 4, quando ho sentito una vibrazione molto forte, poi un colpo che non era altro che lo strappo provocato dallo scoglio sulla chiglia. Ci fu un blackout ma nessuno ci disse cosa era accaduto. Molti di quelli che erano con me non avevano fatto ancora le esercitazioni in caso di incidente a bordo, cosa che era in programma il giorno successivo”. Così Luciano Castro, romano, uno dei sopravvissuti del disastro della Costa Concordia, oggi all’Isola del Giglio (Grosseto) per il decennale del naufragio.

Luciano Castro salvo grazie a una scialuppa

“Dopo pochi minuti scoppiò il caos – ha aggiunto -. La mia fortuna fu di trovarmi difronte a una scialuppa, la numero 14, che stava imbarcando le prime persone. Era piena ma chiesi se per favore di farmi salire. Eravamo sul lato sinistro della nave, quello che poi si ribaltò. Se non fossi salito su quella scialuppa chissà cosa mi sarebbe successo”.

“L’altro ricordo indelebile – ha detto ancora – è quando sbarcammo al molo rosso del porto del Giglio, mi diressi subito alla chiesa che era già piena di naufraghi, infreddoliti e alla ricerca di un riparo. Un ragazzo mi dette delle arance dell’acqua. Un gesto che non dimenticherò mai”.

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