ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – “La Costa Concordia sarà in piedi all’alba”: a parlare è Sergio Girotto, responsabile dell’operazione di “parbuckling” per la Micoperi, la società incaricata dalla Costa Crociere di recuperare il relitto affondato a pochi metri dalle coste dell’Isola del Giglio.
Una giornata passata tra rinvii e lavori che continuano per tutta la notte, mentre la nave viene raddrizzata di 10 gradi. A tale rotazione la prima pausa di un’ora sui lavori, poi ripresi. Alle 21 la nave era rialzata di 13 gradi, mentre alle 22,40 la nave ha toccato i 16 gradi, fino a toccare i 24 gradi poco dopo la mezzanotte. Nessuno sversamento è stato registrato, con Franco Gabrielli che spiega che la situazione “fa ben sperare”. (Guarda il time-lapse delle prime 8 ore di lavori)
Quando Girotto ha indicato l’alba come orario in cui il relitto di 114 mila tonnellate, 290 metri di lunghezza e 70 di altezza sarà stato rimesso in asse, erano state interrotte le operazioni di tiraggio. “Alcuni tecnici – ha spiegato Girotto – sono saliti sul relitto della Concordia per una normale manutenzione del sistema. Non ci sono stati guasti – chiarendo che l’operazione è servita a sistemare delle “code di cavi inerti che interferivano”.
Uno stop di un’ora in un momento in cui, dopo 9 ore di lavori, si è riusciti a disincagliare la Concordia e farla ruotare di 10 gradi dei 65 che serviranno per rimetterla in asse. Poi i lavori sono ripresi e la Concordia ha raggiunto una rotazione di 13 gradi, mostrando una “deformazione importante” sulla fiancata e i segni del mare.
Il momento critico è stato fissato intorno ai 20-24 gradi di rotazione: in quel momento dovrebbe finire la fase più complicata e le cose dovrebbero mettersi in discesa per gli uomini della Micoperi e della Protezione Civile al lavoro dal mattino.
Usiamo il condizionale perché è bene ricordare che si tratta di un’impresa senza precedenti e che c’è una variabile meteo non di poco conto. A partire dalle 22, fino alle 12 di domani 17 settembre e con particolare intensità fra le 8 e le 9, è previsto l’arrivo di un forte vento di maestrale, con raffiche fino a 70 km all’ora e onde fino a 2,5 metri.
Micoperi e Protezione Civile hanno fatto sapere che si stanno attrezzando per lavorare in qualunque condizione meteo, anche se le condizioni tollerabili erano state precedentemente indicate in venti fino a 35 km orari e onde fino a 1,5 metri.
È vero che Giglio Porto, dove si trova il relitto della Concordia, è nella parte est dell’Isola del Giglio, quella rivolta verso il promontorio dell’Argentario e quindi più protetta rispetto a venti provenienti da ovest come il maestrale.
Ma i tempi resteranno un’incognita finché la nave non sarà in piedi: “Ci aspettiamo ancora sei, sette ore di tiro – ha spiegato Girotto – poi inizierà l’allagamento dei cassoni. Potrebbe essere anche molto veloce, potrebbe durare anche un’ora, ma non credo che lo sarà. Vogliamo che il relitto si appoggi gradualmente sulla superficie che abbiamo predisposto”.
Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha poi invitato a lavorare con calma: “non concentrerei l’attenzione su un’ora in più o in meno. E’ come un’operazione a cuore aperto, se serve mezz’ora in più è mezz’ora spesa bene”.