Costa Concordia, con il terremoto strumenti in tilt, ma il relitto è stabile

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Il relitto della Concordia non si muove. Gli strumenti sistemati per controllare gli spostamenti millimetrici oggi sono andati in ''saturazione'', alle 15,53, quando hanno registrato il terremoto sentito in mezza Italia, ma il relitto ''e' rimasto stabile''.

Per la verita', appena arrivata la notizia, tutti hanno cercato conferme ufficiale degli esperti. ''I movimenti della nave sono sempre millimetrici e non sono dovuti al terremoto'' spiega il professor Sandro Moretti dell'Universita' di Firenze, e membro del Comitato voluto dal Commissario per l'emergenza Franco Gabrielli: ''la saturazione e' dovuta alla taratura per spostamenti millimetrici'' dice.

Proprio il Capo dipartimento della Protezione civile Gabrielli, nel briefing quotidiano, aveva fatto il punto sulla stabilita' del relitto fondamentale sia per i soccorritori, che ormai da tre giorni non riescono a trovare altri corpi, sia per gli uomini della Smit-Neri impegnati a svuotare i serbatoi del gasolio. Un'operazione che slittera' di qualche ora: non piu' da domani ma domenica. Gabrielli assicura che cio' non comportera' problemi che, invece, potrebbero venire dalle condizioni meteomarine date in peggioramento gia' da domani. Anche per questo e' stato rafforzato il sistema di panne di contenimento intorno alla nave.

I dati sull'inquinamento sono sempre ''positivi'' conferma l'Arpat nonostante alcuni filamenti bianchi, probabilmente residui tessili di imbottiture, trovati a largo. Non preoccupano ''perche' sembrano residui inerti'' spiega Marcello Mossa Verre dell'Arpat. Comunque verranno analizzati. Qualcuno ha segnalato altre ''macchie collose'' che sarebbero apparse la notte scorsa vicino al molo, segnalazione che non sarebbe arrivata alla Protezione civile. Di sicuro il mare mosso rischi di far muovere alcune delle tante sostanze che si trovano nel relitto, di cui la Costa ha fornito l'elenco ufficiale. Oltre al gasolio ci sono altri possibili veleni ambientali, ma la maggioranza si troverebbe in contenitori stagni.

Il movimento del mare, invece, mettera' in forse l'opera dei soccorritori che ancora ogni giorno dentro quel che resta delle cabine. Loro sarebbero costretti a sospendere le attivita' per non mettere a repentaglio la loro incolumita'. Il complesso lavoro, messo in atto per far fronte all'emergenza della Concordia, per due giorni sara' seguito anche da sei esperti dell'Unione Europea, invitati da Gabrielli e arrivati oggi al Giglio.

Il capo della Protezione civile oggi si e' tolto qualche sassolino, difendendo ancora una volta la struttura dalle accuse di ritardi, tornando a parlare ''di lacci e lacciuoli'' che impediscono l'operativita' che lui vorrebbe. Al Giglio ''siamo arrivati appena siamo stati messi nelle condizioni di farlo, anche un po' prima''. E poi avverte: ''le emergenze costano e nessuno puo' pensare di fare tutto questo a costo zero'', anche se in questo caso ci potra' essere una rivalsa sulla Compagnia che, ''fino ad ora, e' stato un soggetto collaborativo'' assicura. E' presto pero' per sapere come e quando sara' rimosso il relitto: ''ci vuole tempo''.

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