Costa Concordia: e ora chi paga? Risarcimenti, rimborsi, cause

La Costa Concordia (Lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO ) –  Dopo il naufragio della nave Costa Concordia, che ha imbarcato acqua all’Isola del Giglio inclinandosi di quasi 90 gradi, adesso c’è chi è già pronto a presentare il conto a Costa Crociere. E’ partita la caccia al responsabile dell’incidente: in cima all’elenco c’è il comandante Francesco Schettino che era sceso dalla nave probabilmente già a mezzanotte e mezza di venerdì scorso.

Il Codacons è pronto alla class action per far ottenere ai passeggeri dell’imbarcazione il risarcimento per tutti i danni subiti. “Si tratta di un incidente di inaudita gravità – afferma il Presidente Carlo Rienzi -. Tutti coloro che si trovavano a bordo della nave hanno diritto ad essere risarciti non solo per i danni materiali subiti (costo vacanza, beni personali persi o danneggiati, e ogni eventuale danni fisico), ma anche per quelli morali, come la paura e il terrore subiti, e per i rischi corsi in relazione all’incolumità fisica. Riteniamo che l’indennizzo non possa essere inferiore a 10.000 euro a passeggero, ed invitiamo tutti i viaggiatori che erano a bordo della Costa Concordia ad aderire alla class action”. Federconsumatori, da parte sua ha chiesto una ”severa inchiesta che riscontri le varie responsabilità sanzionandole. Informiamo inoltre che i passeggeri colpiti da questa sciagura ricadono sotto le normative del Codice del Turismo, pacchetti turistici, in cui si prevede non solo il rimborso di quanto pagato ma anche risarcimenti per danni subiti. I passeggeri perciò denuncino tutto quanto è avvenuto per avviare le pratiche conseguenti e naturalmente Federconsumatori, è totalmente a loro disposizione”.

Le grandi compagnie aeree e quelle di navigazione, come la Costa Crociere, hanno una copertura assicurativa obbligatoria che scatta automaticamente nel caso di disastri simili a quello della Concordia. Quanto ai passeggeri ed alle famiglie delle vittime, ci saranno richieste di risarcimento danni sulle quali deciderà la magistratura, ha spiegato Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, l’associazione nazionale delle agenzie di viaggio e turismo aderenti a Confindustria.

”Io credo che Costa – spiega Giannetti – metterà in campo tutto l’impegno e tutte le risorse possibili per rimborsare quanti hanno avuto un danno dalla crociera, in modo dal salvaguardare l’immagine della compagnia”. Poi, ha aggiunto, ”bisognerà attendere gli accertamenti della magistratura per capire se ci sono colpe, danni materiali, morali, la loro entita’ ed altro. Si vedrà e ci saranno cause individuali o di gruppo da parte dei passeggeri. Ma – ricorda – spesso questo cose vanno per lunghe: basti pensare che per il disastro della Moby Prince (140 morti), avvenuto 21 anni fa, ancora le famiglie delle vittime, riuniti in associazione, stanno portando avanti le loro battaglie nei tribunali perche’ non hanno avuto soddisfatte le richieste di risarcimento”.

Il Secolo XIX ha raccolto le testimonianze e il malcontento di tanti passeggeri: “Io ho già preso appuntamento da un avvocato per domani (oggi, ndr) – dice Antonella Folco, pietrese che era a bordo con il padre Giovanni e la madre Irma Zini – voglio chiedergli se conviene fare una causa da sola o agganciarmi alle iniziative dei consumatori. Ho letto su internet che abbiamo dieci giorni per chiedere il rimborso e non voglio perdere tempo. Sto facendo una stima con i miei genitori e tra le altre cose mi sta a cuore un assegno di 900 euro firmato alla Costa per i servizi di bordo che se lo incassassero sarebbe una beffa: primo, perché non li abbiamo spesi tutti ma la metà, secondo perché per come è finita la vacanza se lo possono scordare che li pago ancora. Tra l’altro il valore di ciò che ho perso in cabina supera di gran lunga questa cifra”.

Fabio Beltrame, di Stella San Giovanni, che viaggiava con la moglie Arianna Briano aggiunge: “Certamente farò causa, ho già compilato un modulo che c’era sul sito dell’associazione consumatori  ho scritto che voglio il risarcimento della nostra roba, tutti i soldi, le cose e i vestiti persi per almeno 5 mila euro, ma anche per lo choc e lo stress patiti da mio figlio e da mia moglie che dall’incubo non sono ancora usciti neppure ora. E in più oggi sono stato dai carabinieri per fare denuncia perché tra tutte le cose perse c’erano anche i documenti e la patente. Andremo fino in fondo, non passeremo certo sopra quello che è successo”.

Nicola De Stefanis e la moglie Sandra Maugeri sono dello stesso avviso. “Certo che faremo causa, sono tantissime le cose che abbiamo perso, la più importante è una collana molto antica di mio papà, risalente agli antenati di suo bisnonno, e un bracciale prezioso di mia madre, tutte cose che erano in una borsa andata smarrita – dice Sonia Wang Tong -siamo già stati dai carabinieri e nelle prossime ore faremo gli altri passi”.

Alessandro Guarco di Vado afferma: “Ovvio che chiederemo i danni: come minimo di ciò che abbiamo perso in cabina ma probabilmente anche gli altri “morali” stiamo facendo una stima e sono ingenti anche solo di vestiti, in più la mia ragazza aveva qualche oro come tutte le donne e il conto sale. Io poi ho perso tutti i documenti, ho salvato solo la carta d’identità, quindi domani devo pure andare dai carabinieri”.

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