Da oggi mezza Italia torna in zona gialla: questo a causa di un’impennata del tasso di positività, dal 13 al 22%, e i ricoveri che crescono in otto regioni. Con la Liguria prima ad avvicinarsi – dopo mesi – nuovamente alla zona arancione, uno scenario sempre più prossimo in Italia, dove da oggi saranno in tutto 11 le regioni in giallo. Nelle ultime 24 ore il virus fa il suo ennesimo balzo e il governo è già al lavoro per trovare una quadra, che non si annuncia facilissima, sui prossimi provvedimenti che saranno discussi in Cdm mercoledì.
Mezza Italia in zona gialla
Da oggi passano in zona gialla altre quattro regioni: Lazio, Piemonte, Lombardia e Sicilia. Che si aggiungono così alle province autonome di Trento e Bolzano, a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria. In tutto, saranno quindi 11 tra regioni e PA. Il primo bollettino dell’anno ha consegnato questa fotografia del Paese: mentre mezza Italia sarà in zona gialla, oltre un milione di italiani risulta positivo al Covid.
Cosa cambia in zona gialla
Il cambio di colore in zona gialla non si traduce in nuove restrizioni e una stretta alla regole. L’unica differenza tra area bianca e gialla finora è rappresentata dall’obbligo di mascherina all’aperto che però, con il nuovo decreto, è già stato esteso a tutto il territorio nazionale. Il super green pass è invece indispensabile anche solo per sorseggiare un caffè al bancone di un bar.
Inoltre dal 10 gennaio al 31 marzo, secondo quanto ha stabilito l’ultimo decreto, senza Green pass rafforzato – ottenuto dopo la vaccinazione o la guarigione – non si potrà salire sui mezzi di trasporto (dai bus ai treni agli aerei), non si potrà soggiornare in hotel e neppure sedere al tavolo del ristorante, nemmeno all’aperto, visitare una mostra, andare a sciare, alle terme o in piscina. Tutte possibilità riservate agli altri, vaccinati oppure guariti.