Covid e scuola: con 3 contagi alle superiori non vaccinati in Dad. Con 4 è per tutti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Gennaio 2022 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA
Covid e scuola: con 3 contagi alle superiori non vaccinati in DAD. Con 4 è per tutti

Covid e scuola: con 3 contagi alle superiori non vaccinati in DAD. Con 4 è per tutti (foto Ansa)

Le novità sulla scuola emerse dalla riunione del Consigli dei ministri: con 3 contagi alle superiori i non vaccinati andranno in Dad (didattica a distanza). Con 4 contagi, tutta la classe andrebbe in Dad. 

Alle scuole elementari, con un solo contagio, la classe resta in presenza con testing di verifica, ma con due va tutta in Dad. Alle scuole superiori e alle medie la Dad scatterebbe solo al quarto caso in classe, mentre con tre casi solo i vaccinati resterebbero in presenza e comunque monitorati (Dad per i non vaccinati).

Anche alle superiori, con fino a due casi è prevista autosorveglianza per tutti e utilizzo Ffp2. Questa la proposta del Governo sulle misure per le quarantene, in vista del ritorno in classe a gennaio. E’ quanto prevede la bozza del decreto sulle nuove misure anti-Covid.

L’Associazione nazionale presidi sulla didattica a distanza

“Noi da sempre siamo per la scuola in presenza. Se però si vuole mettere in atto un piano effettivo con degli obiettivi da raggiungere allora non sarebbe una cattiva idea prendersi due/tre settimane di dad e però raggiungere gli obiettivi. Al primo posto va messo l’aumento della percentuale di alunni vaccinati”.

Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli su La7 a “L’aria che tira”.

L’Associazione presidi: “Distinguere tra vaccinati e non è discriminatorio”

“Fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è una misura discriminatoria tra gli studenti”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, commenta all’ANSA la bozza del decreto che prevede, per le medie e superiori, la Dad per i non vaccinati nel caso ci fossero più di tre contagiati in classe.

“Avrei preferito qualcosa di diverso – aggiunge -. E’ giusto e corretto, invece, distinguere in base all’età, perché a fasce diverse corrispondono situazioni vaccinali diverse”.