Covid, entro la settimana si arriverà a 200mila casi al giorno: ma il picco ancora deve arrivare

Gli oltre 170.000 positivi rilevati il 4 gennaio portano i modelli matematici a prevedere oltre 200.000 casi giornalieri di Covid in Italia entro la settimana. E’ comunque evidente che l’epidemia in Italia “è ancora in piena espansione”, con un tasso di crescita troppo alto per poter prevedere quando arriverà il picco. Lo osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’.

Casi più che raddoppiati in una settimana

Nonostante la chiusura delle scuole e il rallentamento delle attività per le feste natalizie, negli ultimi 7 giorni si è registrato un aumento dei casi del 151% rispetto ai 7 giorni precedenti. “E’ dunque possibile che ci troviamo in una condizione di sottostima dei casi, anche se il condizionale è d’obbligo”, precisa l’esperto.

Il numero record di tamponi del 4 gennaio è di oltre 1,2 milioni, “più alto di quelli a cui siamo abituati, ma nei prossimi giorni feriali è destinato ad aumentare ancora, perché il tasso di positività è altissimo: se prima una farmacia trovava un positivo ogni 10 tamponi, ora ne trova uno ogni 4. E’ dunque probabile che i casi attualmente siano ancora sottostimati per via delle feste: se facessimo più tamponi, ne troveremmo ancora altri”.

Tra morti e terapie intensive

Resta di difficile interpretazione il numero dei decessi del 4 gennaio, ben 259. “E’ un dato che dobbiamo prendere con cautela”, afferma Sestili. “E’ possibile che sia frutto del solito ‘conguaglio’ dei dati che non sono stati registrati nei giorni di festa: sarebbe difficile spiegarlo altrimenti”.

Il dato positivo, secondo il fisico, “è che la pressione ospedaliera non sta aumentando in modo proporzionale alla crescita dei positivi. Qualcosa è cambiato rispetto alle ondate precedenti: i vaccini ci stanno dando un grande aiuto, ma da soli non bastano a spiegare questo fenomeno. Potrebbe essere un altro indizio del fatto che la variante Omicron è meno letale delle precedenti”.

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