Covid, il mercato dei tamponi falsi: cinque indagati in Trentino per associazione a delinquere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2022 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA
Covid, il mercato dei tamponi falsi: cinque indagati in Trentino per associazione a delinquere

Covid, il mercato dei tamponi falsi: cinque indagati in Trentino per associazione a delinquere (foto Ansa)

Cinque persone, tra cui un infermiere libero professionista, risultano indagate in Trentino per associazione a delinquere finalizzata al falso, corruzione e accesso abusivo informatico.

Secondo quanto ipotizzato dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica e dalla Guardia di finanza di Trento, i cinque avrebbero gestito un mercato di tamponi antigenici falsi in due centri diagnostici, aperti rispettivamente presso il centro sportivo di Pergine Valsugana e a Trento nord, in via Senesi.

Lo scandalo del mercato dei tamponi falsi in Trentino

A quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’infermiere, assieme ad alcuni amici e familiari, tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2021, avrebbe registrato sulla banca dati sanitaria l’esito di circa 600 tamponi antigenici al giorno, a fronte di poco più di 500 ingressi effettivi nei centri diagnostici.

Gli indagati non avrebbero nemmeno atteso l’esito del tampone, inserendo subito il risultato negativo per l’immediato rilascio del Green pass.

“Per massimizzare i guadagni, i tamponi erano proposti ad un prezzo di dieci euro, inferiore al costo calmierato. È stato accertato anche l’acquisto di esiti positivi, al fine dell’ottenimento del Green pass di guarigione, oppure negativi, a seconda dei desiderata. Sono in corso di valutazione varie posizioni”, ha spiegato all’ANSA il colonnello dei carabinieri Carmine Furioso, che ha condotto l’attività investigativa per la Procura di Trento.

Il mercato dei tamponi falsi in Trentino, sequestrati gli strumenti informatici utilizzati per questa truffa

A seguito di alcune perquisizioni sono state sequestrate le strumentazioni informatiche utilizzate per la registrazione dell’esito dei tamponi e 120.000 euro in contanti, in banconote di vario taglio. L’indagine della Procura di Trento è affidata ai pm Davide Ognibene e Giovanni Benelli.