Coronavirus, Iss: pazienti scendono sotto quota 10mila. Calo in tutte le Regioni

I pazienti Covid ospedalizzati nei reparti di area medica “scendono questa settimana sotto la soglia dei 10mila e sono 9.599”. Lo afferma il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Quanto alle vaccinazioni, “le fasce d’età più avanzate – ha sottolineato – hanno una copertura vaccinale che supera il 90% e anche le dosi booster superano l’80%, ma ci sono ancora alcuni milioni di italiani che non hanno iniziato il ciclo vaccinale”.

Le parole del presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro

“In tutti i Paesi europei – continua – c’è una decrescita del numero di nuovi casi di Covid e l’Italia si conferma tra i Paesi che hanno una circolazione del virus SasrCoV2 in decrescita: in tutte le regioni c’è una diminuzione dei nuovi casi e per tutte le fasce d’età. Tutte le Regioni sono a rischio basso”.

Dunque, “oggi possiamo censire un’epidemia che ha un chiaro miglioramento, con una decrescita dell’incidenza e dei ricoveri e un Rt sotto la soglia epidemica. Ciò è dovuto a rispetto delle misure e copertura vaccinale”.

Il ruolo della corretta informazione

La pandemia ci ha mostrato che “non si può pensare di affrontare grandi criticità senza avere la corretta informazione come pilastro. Ora abbiamo la consapevolezza che ha un ruolo importante e che richiede investimenti e professionalità specifiche”.

Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro, in occasione degli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, organizzato da Federsanità Anci e ospitato oggi al Policlinico Umberto I di Roma.

Se pensiamo gli elementi che ci hanno aiutato nei mesi passati nel contrastare il Covid-19, ha spiegato Brusaferro, “troviamo sicuramente la ricerca e capacità di trasferimento tecnologico, che ci hanno permesso di ottenere in breve tempo risultati incredibili; in secondo luogo la capacità di comunità e governi di adottare misure, anche pesanti sull’impatto per la libertà personale della popolazione, che ha sua volta ha saputo accettarle e farle proprie. Ma il terzo elemento centrale è stata la comunicazione”, che è stata determinante nel contrastare fake news. E la parola comunicazione, ha concluso, “racchiude un universo di strumenti e linguaggi diversi, ognuno dei quali intercetta segmenti di popolazione e può essere utile a far arrivare messaggi fondamentali. Questa complessità del comunicare – ha concluso – è una delle eredità lasciate dalla pandemia”.

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