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Covid, l’allarme dei pediatri: 68 bimbi sotto i 3 anni in terapia intensiva. Aumentano i ricoveri tra gli under 19

di Redazione Blitz |11 Gennaio 2022 18:07

Covid, l'allarme dei pediatri: 68 bimbi sotto i 3 anni in terapia intensiva. Aumentano i ricoveri tra gli under 19 (foto Ansa)

Sono 68 i bambini con meno di 3 anni ricoverati per Covid in terapia intensiva. Al 5 gennaio, spiega la Società italiana di pediatria, sono 268 gli under 19 ricoverati in terapia intensiva per Covid, rispetto ai 263 della settimana precedente. I numeri più alti si registrano nella fascia d’età 16-19 ed in quella inferiore ai 3 anni. In particolare, i ricoverati in terapia intensiva nella fascia inferiore ai 3 anni di età sono 68 al 5 dicembre; nella fascia 3-5 anni sono 24; nella fascia 6-11 sono 39; nella fascia 12-15 sono 61 ed in quella 16-19 anni sono pari a 76.

L’allarme dei pediatri

La Società italiana di pediatria ribadisce che “stanno aumentando i ricoveri nella fascia d’età sotto i 19 anni” fornendo dati preoccupanti. Se si considera l’arco temporale che va dal 28 dicembre al 5 gennaio i contagi sono passati da 1.024.963 a 1.182.094. Nella stessa settimana i ricoveri sono saliti da 9.423 a 10.082, ovvero oltre 600 in più. Il numero delle vittime è aumentato di una unità (36 in tutto).

Covid, entro due mesi metà degli europei saranno contagiati da Omicron: allarme Oms

Al ritmo attuale dei contagi Covid, da qui a due mesi oltre il 50% degli europei sarà contagiato dalla variante Omicron. Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa in un briefing sull’andamento della pandemia del Vecchio Continente.

Covid, l’allarme dell’Oms

“In alcuni Paesi europei il picco della variante Omicron è già raggiunto ma la situazione all’interno del continente è molto variegata. Quindi bisogna sempre ricordarsi di proteggere i più vulnerabili”. Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, in un briefing sull’andamento della pandemia nell’area. “Sono anche profondamente preoccupato per il fatto che la variante si sta spostando verso est. Quindi dobbiamo ancora vedere il suo pieno impatto in paesi in cui i livelli di vaccinazione sono più bassi e dove si rischia una malattia più grave nei non vaccinati”, ha sottolineato.

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