Covid non va a scuola: tasso di positività studenti sotto 1%. No legame contagi-lezioni in classe

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2021 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Covid non va a scuola: tasso di positività studenti sotto 1%. No legame contagi-lezioni in classe

Covid non va a scuola: tasso di positività studenti sotto 1%. No legame contagi-lezioni in classe FOTO ANSA

Il Covid non va a scuola, o almeno se ci va non contagia come invece potrebbe accadere a bordo di un mezzo pubblico o in qualche assembramento. Dall’inizio della pandemia le scuole di fatto sono state quasi sempre chiuse, aperti solo gli asili e le scuole elementari, ma non sempre e non ovunque. Scuola in presenza prima al 50% e poi a casa con la Dad, ma a scuola ci si contagia davvero? No secondo i dati di uno studio condotto da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici tra cui Sara Gandini dello Ieo di Milano.

Il Covid a scuola, cosa dicono i numeri

Il primo studio di questo tipo, interamente dedicato a alla scuola e alla possibilità di contagio tra gli studenti è stato fatto su un campione quasi totale delle scuole italiane. Analizzano i dati del Miur e incrociandoli con quelli delle Ats e della Protezione civile fino a coprire un campione iniziale pari al 97%. Si tratta di più di 7,3 milioni di studenti e 770 mila insegnanti.

Risultato? I numeri dicono che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre non può essere imputata all’apertura delle scuole. Il tasso di positività dei ragazzi rispetto al numero di tamponi eseguito è inferiore all’1%. Meno dell’1% su oltre sette milioni…

Covid, scuola e fasce di età

Nel dettaglio, come riporta Elisabetta Andreis per Il Corriere della Sera, analizzando i tassi di contagio della popolazione per fasce d’età a partire dai mesi autunnali, l’incidenza di positivi tra gli studenti è inferiore di circa il 40% per le elementari e medie. Del 9% per le superiori rispetto a quella della popolazione generale. A fronte di un elevato numero di test effettuati ogni settimana negli istituti, meno dell’1% dei tamponi eseguiti sono risultati positivi.

Infine, alla riapertura delle scuole non è corrisposta una crescita della curva pandemica: i contagi salgono prima di tutto per le classi di età 20-59 anni, come si vede ad esempio in Veneto, e solo dopo due o tre settimane tra gli adolescenti. Gli studenti e le scuole aperte quindi non sono responsabili dell’aumento dei contagi.