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Cpl Concordia, il sospetto si allarga ai leghisti

di Warsamé Dini Casali |2 Aprile 2015 11:16

Cpl Concordia, il sospetto si allarga ai leghisti

ROMA – Cpl Concordia, il sospetto si allarga ai leghisti. La coop Cpl Concordia, al centro dell’inchiesta di Napoli sulle presunte tangenti per la metanizzazione di Ischia, poteva contare su una estesa rete di rapporti che coinvolge anche esponenti della Lega Nord. Nell’informativa dei carabinieri compare infatti un appalto dell’ospedale di Melegnano, Milano. Guido Ruotolo de La Stampa fornisce qualche dettaglio che illumina i contorni di questa presa di contatto.

C’è un capitolo della informativa su un appalto dell’ospedale di Melegnano, Milano. Il direttore commerciale della coop, Andrea Ambrogi, chiede a un suo collaboratore se ha parlato con «Robertino Robin Hood, che deve rubare ai ricchi per aiutare i poveri».

E lo stesso Ambrogi, racconta che Robertino avrebbe «allacciato i rapporti con i leghisti». Robertino avrebbe chiesto al dirigente della coop: «Mi dici quali sono le scadenze e le persone che… Voi mi date ’sti trentamila euro che loro devono andare all’estero a pagare i biglietti… loro».

Gli uomini del Noe scrivono che Francesco Simone, l’ideatore dei «fondi neri» della coop in Tunisia, utilizza la sua rete di relazioni «anche attraverso il voto politico di scambio come strumento attraverso il quale perseguire ingiusti profitti». Insomma, appalti anche in cambio di voti. (Guido Ruotolo, La Stampa).

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