ROMA – Lo Stato è pronto a chiedere i danni ai 17 ex manager di Alitalia che causarono un danno erariale per 3 miliardi di euro. Il Corriere della Sera scrive che l’indagine della Corte dei conti sull’amministrazione della compagnia aerea tra il 2001 ed il 2007 è conclusa e il danno stabilito. Un conto decisamente non da poco, quei 3 miliardi, che ora lo Stato vuole riavere indietro.
Antonella Baccaro scrive sul Corriere della Sera:
” Seguendo la procedura, ai 17 amministratori individuati dall’indagine è arrivato un «invito a dedurre», che è un atto che deve necessariamente precedere, a pena di nullità, la citazione in giudizio del presunto responsabile. Nell’atto il procuratore ha esposto gli elementi di fatto e di diritto sulla cui base ha fondato la contestazione di responsabilità e l’ammontare del danno, invitando i destinatari a far pervenire proprie deduzioni e osservazioni difensive, nonché prove a proprio discarico, entro 60 giorni. Se le controdeduzioni non saranno ritenute valide, il procuratore procederà all’atto di citazione vero e proprio”.
Insomma se i 17 “invitati” non riusciranno, entro 60 giorni, a mostrare la propria estraneità a quanto contestato si vedranno citati in giudizio e saranno a rischio processo. Tra gli “invitati”, scrive il Corriere, ci sarebbero anche Francesco Mengozzi, in Alitalia dal 2001 al 2004, e Giancarlo Cimoli, per il periodo tra il 2004 e il 2007, ed altri consiglieri di nomina pubblica.
Il Corriere della Sera ricorda inoltre che per Cimoli e Mengozzi la Procura di Roma chiese il rinvio a giudizio per la bancarotta di Alitalia nel 2008 già lo scorso 7 novembre. Poi il Corriere della Sera parla delle altre condanne:
“Risalendo nel tempo, nel febbraio 2011, la Corte dei Conti aveva già condannato Cimoli a restituire all’Erario 150 mila euro, vale a dire parte dei 750 mila euro di premio che il cda di Alitalia gli assegnò tra il 2004 e il 2006. Per la magistratura contabile tale «emolumento variabile» fu assegnato al manager «nonostante il mancato raggiungimento e la mancata definizione degli obiettivi cui la spettanza di dette somme era subordinata»”.
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