Crac Dimafin: arresti domiciliari al commercialista Signori

ROMA – Il gip del tribunale di Roma ha concesso gli arresti domiciliari al commercialista Saverio Signori arrestato la scorsa settimana per concorso in bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta su crac del gruppo Dimafin. Il professionista e’ accusato di aver di aver distratto 3,5 milioni di euroßai danni di una societa’ del gruppo guidato da Raffaele Di Mario, la DM Costruzioni.

A revocare parzialmente l’ordinanza di custodia cautelare, nonostante il parere contrario della procura di Roma, e’ stato il gip Marina Finiti, che, dopo l’interrogatorio di garanzia tenuto da Signori lunedi scorso, si e’ convinto che il carcere fosse una misura troppo eccessiva e severa.

“Anche se l’indagine gli ha causato un bel danno – commenta il difensore di Signori, l’avvocato Vincenzo Dresda -. Il mio assistito e’ certo di poter dimostrare di non aver mai preso soldi in nero anche se comprende la necessita’ che si debbano fare le indagini per fare chiarezza su tutta la vicenda. Non e’ un caso che in questi giorni siano state tantissime le persone che gli hanno tributato stima assoluta per le sua attivita’ professionale”.

Signori, infatti, oltre ad essere iscritto all’albo dei revisori contabili istituito presso il ministero della Giustizia ed aver fatto il consulente tecnico d’ufficio presso il tribunale civile e penale della capitale, ha ricoperto, tra Milano e Roma, cariche amministrative di prestigio in tantissime societa’ (presidente del collegio sindacale di Italpetroli, liquidatore dell’Ente Fiuggi e della Roma Patrimonio, membro dei collegi sindacali del Poligrafico dello Stato e della Treccani.

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