Cremona, barista spegne le slot machine: “Troppe persone rovinate per il gioco”

A Cremona una barista, Monica Pavese, ha deciso di spegnere le slot machine (Foto Lapresse)

CREMONA – Slot fuori uso. Per volere della barista. Monica Pavesi era stanca di vedere persone rovinarsi per il gioco. Così ha deciso di staccare la spina alle due slot machine del suo bar tabaccheria, il “Gio” di via Mantova a Cremona, racconta il Corriere della Sera.

“Non le volevo sin dall’inizio, a me interessava solo il Totocalcio, i cui proventi però sono crollati. E così, per non essere in perdita, sono stata costretta a tenerle. I giornali e la televisione, ha spiegato Monica al Corriere della Sera, la crisi l’hanno scoperta da qualche mese. Io, invece, ce l’ho davanti agli occhi da tre anni. Italiani e stranieri, molti anziani ma anche giovani, forse più donne che uomini: gente che non se la passa bene e si aggrappa ai videopoker spendendo tutto quello che ha”.

Monica ha rilevato il bar nel 1987, deve ancora finire di pagare il mutuo. Apprezza il proprio lavoro di barista, fare i caffè e “parlare con i clienti”. Non “avere a che fare con chi è convinto che il denaro per vivere arriva da quegli apparecchi”.

Così un mese fa ha deciso di staccare le spine. Seguendo il cuore ma non il portafogli, visto che le slot portavano in cassa anche 50mila euro al mese, e il 6% andava a lei. Per di più, sottolinea il Corriere della Sera, il contratto di concessione scade nel 2015, e la concessionaria potrebbe farsi sentire.

Almeno il Comune, però, ha deciso di premiare la scelta di Monica. E la decisione di Monica è stata presa da esempio dal presidente dei baristi di Bergamo aderenti all’Ascom, Giorgio Beltrami: “Non è danneggiando gente che magari ha già i suoi problemi che si giustificano certi guadagni”.

Come sottolinea il Corriere della Sera, in Lombardia negli ultimi dieci mesi 60mila slot machine hanno bruciato 10 dei 60 miliardi che gli italiani hanno destinato al gioco d’azzardo. Un affare che porta nelle casse dello Stato 12,5 miliardi l’anno. 

Proprio dallo slot machine arrivano gli incassi che permettono di tenere aperto il bar. Ma ogni tanto accade che qualcuno, come Monica, resiste. E stacca la spina.

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