Non ripariamo più nemmeno le buche per strada. Manutenzione bloccata per crisi

Pubblicato il 19 Giugno 2012 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non si riparano più nemmeno le buche per strada. La crisi ha infatti frenato anche i lavori di costruzione e manutenzione delle strade che ”hanno oggi raggiunto il minimo storico degli ultimi 20 anni”. I dati della Siteb, l’associazione della filiera dei lavori stradali, sono impietosi: ”La produzione di asfalto è passata in pochi anni dai 44-45 milioni di tonnellate annui che il Paese utilizzava per tenere in sicurezza la pavimentazione stradale, ai 29 milioni registrati nel 2010 e nel 2011. E la situazione sta ulteriormente peggiorando in questo primo semestre del 2012, anno per il quale si stima che la produzione di asfalto si fermerà a circa 27 milioni di tonnellate a fronte delle 40 milioni ritenute necessarie a tenere in sicurezza le nostre strade”.

La Siteb calcola anche che ”il valore complessivo dei manti delle strade italiane (850mila km) ammonta a circa 1.272 miliardi di euro, quello dell’intera struttura stradale raggiunge la cifra di 5.000 miliardi di euro”. Patrimonio a rischio, secondo l’associazione, per ”la perdurante assenza negli ultimi anni di investimenti per un’adeguata manutenzione”.

“L’italia – prosegue la nota Siteb – è stata fra i primi paesi in Europa a dotarsi di un sistema di moderne autostrade e delle necessarie competenze, degli impianti e delle macchine per costruirle. Negli ultimi anni il Paese si è però fermato e, anzi, ha cominciato ad arretrare fino ad arrivare alla situazione attuale”. Quanto a crescita siamo al palo: “Le arterie autostradali sono aumentate di soli 187 km in 14 anni”.

“Dopo gli annunci del ministro Passera sull’avvio di un piano nazionale per le infrastrutture, siamo in attesa di misure concrete”, afferma Carlo Giavarini presidente del Siteb, “per mettere in sicurezza le nostre strade che sono state tenute sotto la soglia minima di garanzia”. Con il serio rischio di dover pagare un conto salatissimo. Fra ritardi e e incidenti la stima della Banca d’Italia è di 40 miliardi di euro, ma restano fuori le innumerevoli richieste di danni da parte di chi cade con lo scooter a causa di voragini e crepe. Perché l’asfalto non è eterno: “Dopo 8-10 anni la pavimentazione diventa pericolosa e scomoda, fino a dover essere completamente rifatta dopo 12-15 anni”, conclude Giavarini. Ovviamente crisi permettendo.