Cristina Marcelli all’ex: “Non mi vuoi? Te la faccio pagare con il rito voodoo”

Cristina Marcelli all'ex: "Non mi vuoi? Te la faccio pagare con il rito voodoo"ANCONA – “Non mi vuoi? E io te la faccio pagare con un rito voodoo. Mia madre fa le carte e i rituali di magia nera, te la faccio pagare”. Sono solo alcuni dei messaggi e delle telefonate minatorie che un 46enne di Ancona ha raccontato di aver ricevuto da una 32enne di Porto San Giorgio, ora sotto processo, tra il 2010 e il 2011. Lei, Cristina Marcelli, non avrebbe mai accettato il rifiuto dell’uomo alla proposta di una relazione sentimentale.

Imputata per ingiurie e molestie telefoniche, ha respinto le accuse di minacce voodoo offrendo al giudice tutt’altra versione dei fatti: “Non ho mai scritto quelle cose – ha replicato la donna in Tribunale – Abbiamo avuto una relazione durata sette mesi, che lui ha interrotto bruscamente. Chiedevo spiegazioni, ma non volevo disturbare. Lui ha iniziato a offendere in modo incivile ed è iniziato un botta e risposta. Io ero arrabbiata perché mi ha usata e gettata via come una scarpa rotta”.

Il Messaggero spiega:

Secondo la parte offesa i quattro sms riportati in querela rappresenterebbero solo una minima parte delle molestie: «Mi minacciava parlando di rituali, di magia nera, di carte e di spilli. Ha anche scritto frasi offensive verso mia madre che era morta da poco. Sono stato costretto a disdire l’utenza telefonica» ha detto l’uomo. Il tutto sempre fermamente negato da Cristina. Discordanti anche le versioni sulla relazione intercorsa tra i due: «Gestivo una beauty farm – ha detto l’uomo -. Lei è venuta con il suo fidanzato di allora per sottoscrivere un abbonamento nella mia struttura, dopo qualche giorno è tornata da sola proponendomi una relazione, ma io ho rifiutato e non siamo mai stati insieme. Un giorno ero con una mia amica in un hotel di Porto Recanati, uscendo ho trovato la mia Mercedes SL5000 sfregiata con delle croci sulla carrozzeria».

«Se l’ho disturbato posso risarcirlo con 1000 euro» ha detto la Marcelli in aula. Ieri le parti hanno trovato un accordo economico, che comunque non chiude la vicenda sotto il profilo della responsabilità penale. «Non si tratta di un risarcimento danni – spiega l’avvocato Albanesi – sono le scuse per aver ecceduto nella lite». Nuova udienza il 27 maggio per la condanna o l’assoluzione. L’uomo, rappresentato dall’avvocato Francesco Maria Denaro (sostituito in udienza da Alessandro Atanasio) dovrebbe ritirare la costituzione di parte civile: «Andremo comunque a sentenza – spiega Albanesi – per sostenere l’innocenza della mia assistita».

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