ROMA – Prima il calcio in faccia, poi la botta in testa e la spinta. E’ il racconto del pestaggio di Stefano Cucchi. Per la prima volta Francesco Tedesco, uno dei cinque carabinieri imputati al processo sulla morte del geometra romano, ha descritto quei drammatici istanti, accusando in particolare due colleghi: Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo. La sua ricostruzione segna la svolta nel caso.
A loro Tedesco disse “basta, che c.. fate, non vi permettete”, mentre uno “colpiva Cucchi con uno schiaffo violento in volto” e l’altro “gli dava un forte calcio con la punta del piede”. La sequenza della violenza che si compie è da brividi: “Fu un’azione combinata – racconta il carabiniere – Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo che gli fede perdere l’equilibrio provocandone una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di avere sentito il rumore”.”Spinsi Di Bernardo – aggiunge Tedesco – ma D’Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra”.
La ricostruzione di Tedesco è contenuta in un verbale di interrogatorio, datato 9 luglio 2018. E’ la prima volta che uno degli imputati ammette che le ipotesi dell’accusa sono realmente accadute.
In udienza, al processo, il pm Giovanni Musarò ha reso nota l’esistenza di una annotazione di servizio in cui all’epoca Tedesco riferiva il fatto, che poi è sparita. A seguito di denuncia presentata dal carabiniere è stato aperto un procedimento contro ignoti nell’ambito del quale lo stesso Tedesco ha reso tre dichiarazioni
L’attività di indagine integrativa con la testimonianza di Francesco Tedesco, che ha parlato del pestaggio subito da Cucchi, formalmente non fa ancora parte del fascicolo del processo contro i 5 carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale.
La comunicazione fatta oggi in aula dal pm è stata solo per informare le altre parti processuali della nuova e integrativa attività d’indagine al fine di consentire a tutti di prendere visione degli atti. In una prossima udienza, ci sarà formalmente la richiesta di acquisizione di tutti agli atti, con la richiesta di ulteriori e nuove prove testimoniali.