Cuneo, carabiniere di Santa Maria Capua Vetere si spara in auto con la pistola di ordinanza

Un giovane carabiniere si è ucciso a Cuneo. Il 22enne, originario di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) si è sparato in auto con la pistola di ordinanza.

Cuneo: carabiniere si uccide sparandosi in auto

Vincenzo, il giovane carabiniere di 22 anni, è stato trovato morto nella sua auto a Cuneo dove era in servizio. Si è sparato con la pistola di ordinanza. Accanto a sé il cellulare e un messaggio di addio. A quanto pare, scrivono i giornali locali, la sua ultima volontà era quella di essere seppellito accanto al padre. Per questo è stata organizzata una raccolta fondi per riportarlo in città ed esaurire questo desiderio.

Strage di suicidi tra i carabinieri

Proprio qualche giorno fa Antonio Nicolosi, Segretario del Sindacato dei Carabinieri, Unarma, aveva lamentato l’aumeto dei suicidi tra i militari dell’Arma: “Ancora una volta dobbiamo apprendere che un nostro collega si è tolto la vita come altri diciannove dall’inizio dell’anno. Venti suicidi è un numero che non può avere giustificazioni di alcun tipo guardando caso per caso. Venti suicidi è un grande numero che richiede necessariamente un attento esame non solo della personalità che ricorre a un simile gesto, ma anche dell’ambiente di lavoro che, in un modo o nell’altro o unitamente al privato, torna sempre ad essere uno dei campi di indagine”.

“In un momento particolare dove si mette in discussione ogni libertà in nome di un’emergenza ormai raccontata con narrative monocorde, discriminare anche con il green pass colleghi che scelgono di tutelare la loro salute all’interno di previsioni costituzionali che garantiscono questo diritto diventa un pericolo per la tenuta psico-fisica del cittadino carabiniere.

Una nefasta pressione che non può essere sottovalutata. Ogni carabiniere ha una sua storia, una sua sensibilità e sue proprie ansie che si sommano alle incertezze del momento. Pretendere che ognuno possa reagire alle difficoltà della vita secondo uno standard non è certo ragionevole quanto il credere che un ordine che non tenga conto degli effetti che potrebbe produrre non sia un pericolo ma solo un atto di imperio senza anima”.

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