Cuneo, migranti. “Non vogliamo negri”. La replica del medico, “non vi curo più”

Cuneo, migranti. "Non vogliamo negri". La replica del medico, "non vi curo più"
Cuneo, migranti. “Non vogliamo negri”. La replica del medico, “non vi curo più”

ROMA – Cuneo, migranti. “Non vogliamo negri”. La replica del medico, “non vi curo più”. Per le vie di Roata Canale e Spinetta, due frazioni fuori Cuneo, da qualche giorno campeggiavano dei manifesti anonimi con la scritta “Noi i negri non li vogliamo”. E’ solo l’atto più razzista di una generale contrarietà dei cittadini a un progetto di accoglienza organizzato dalla parrocchia. Manifesti e atteggiamento di chiusura che hanno indotto il medico del posto, il dottor Corrado Lauro, anche chirurgo al Santa Croce di Carle, a prendere le distanze dai paesani con un “atto di resistenza” tramite un post sul suo profilo Facebook e un cartello fuori la porta del suo studio:

“Agli abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello “Noi i negri non li vogliamo”, comunico che non intendo prestar loro alcun intervento sanitario se non in caso di immediato rischio di vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi a un altro più qualificato professionista”.

Il messaggio ai concittadini è arrivato forte e chiaro: siete troppo razzisti, non vi curo più, a meno di non essere costretto a violare il giuramento di Ippocrate. Evidentemente il medico intende restare tale senza dimettersi da uomo. Del resto i compaesani finora non hanno voluto sentir ragioni, nemmeno di fronte al vescovo di Cuneo in persona, monsignor Piero Del Bosco. Non è riuscito a convincere cioè i 400 paesani riuniti in un’assemblea pubblica che ospitare nella Casa delle opere parrocchiali 24 richiedenti asilo non sarebbe stata una tragedia ma un gesto di umanità.

I falchi del paese, che appoggiano la lista del centrodestra a sostegno della candidatura a sindaco di Giuseppe Menardi, non si danno per vinti e annunciano di volere denunciare il medico per aver tradito il giuramento di Ippocrate.

 

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