Caso Maugeri: “Viaggi pagati da Daccò per Formigoni e il fratello”

Roberto Formigoni in vacanza (LaPresse)

MILANO – Una fattura da 4000 euro datata 2008, un’altra da 3500 datata 2010. Più una serie di altre spese minori, quasi tutte di viaggio. Nel mirino dei pm che indagano sui conti della Fondazione Maugeri finiscono anche le vacanze del governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Vacanze probabilmente non rilevanti dal punto di vista penale ma certamente imbarazzanti sul piano politico. Vacanze che Formigoni ha trascorso, secondo quanto ha raccontato in un lungo interrogatorio il fiduciario svizzero Giancarlo Grenci,  insieme a Pierangelo Daccò, in carcere dal 15 novembre per 7 milioni di fondi neri del San Raffaele e arrestato venerdì per altri 56 milioni della Fondazione Maugeri.

La domanda degli investigatori è essenzialmente una: chi ha pagato quei viaggi? E la risposta di Grenci, secondo il Corriere della Sera che riporta ampi stralci dell’interrogatorio, sul punto è allusiva ma non del tutto esaustiva: “So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito di viaggi”.  Per Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella, che firmano l’articolo del Corriere,  per dimostrare le sue tesi Grenci (che di Daccò è fiduciario) avrebbe consegnato ai pm “l’estratto conto di una delle tante carte di credito di Daccò dalla quale risulta un viaggio pagato per un biglietto a nome Roberto Formigoni e Perego, valore oltre 8.000 euro, di cui un mese dopo Air France rimborsa a Daccò circa un quarto”.

Fino ad oggi il governatore lombardo ha sempre allontanato l’ipotesi delle dimissioni spiegando che negli scandali esplosi in Regione lui non è stato mai indagato. Vero. E non lo è neppure in questo momento. Certo le parole di Grenci lo avvicinano “pericolosamente” alle indagini.

Ora Formigoni replica alle accuse:  ”Nessun problema, nessuna irregolarità ma soprattutto nessuna regalia: non ho mai ricevuto regalie e neppure un euro da nessuno”, ha detto in un incontro con la stampa successivo alla pubblicazione di notizie sul suo presunto coinvolgimento nelle vicende giudiziarie che hanno travolto la Fondazione Maugeri. Secondo Formigoni si è trattato di “una vacanza di gruppo come fanno tanti italiani”. E conlcudendo ha sostenuto:  “Non è implicato nessuno della Regione Lombardia. Sono implicate due aziende private e due privati cittadini che ci tirano in ballo in maniera del tutto ingiustificata: da quel che leggo tendono ad usarmi come paravento e tutelerò la mia onorabilità”.

Il fiduciario, spiega il Corriere, ha parlato per nove ore davanti ai magistrati: ne è uscito un verbale di 12 cartelle in cui, tra le altre cose, il fiduciario prova a chiarire il ruolo di Daccò: “Svolgeva un’attività di consulenza nel senso che risolveva problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti per i quali lavorava facevano fatica ad ottenere dalla Regione Lombardia. Tale attività, più che su competenze specifiche, si fondava su relazioni personali e professionali che lo stesso Daccò aveva all’interno della Regione”. 

Secondo Grenci, scrive il Corriere, Daccò poteva contare “anche su Alessandra Massei, di recente diventata dirigente nell’unità organizzativa di Programmazione sanitaria, il cui ufficio è stato perquisito il 16 novembre dopo l’arresto di Daccò per i fondi neri del San Raffaele”. Grenci, quindi, spieaga ai pm che la Massei “gli fu presentata da Daccò come una persona che «oggi occupa un posto importante» al Pirellone, e poi rivela anche che «è socia in una serie di attività con Daccò soprattutto in Sudamerica»”.

Quindi il passaggio chiave, quello sulle vacanze: “So che Daccò e Simone ospitavano spesso sulle loro barche Roberto Formigoni. Tale circostanza mi è stata riferita da loro stessi. So che facevano le vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin. Anche questo mi è stato riferito da Daccò. E so che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con carte di credito di viaggi”.

E Grenci, a questo punto, fa nomi e numeri.  “Risultano – riporta il Corriere citando ancora l’interrogatorio – pagamenti di viaggi anche a Formigoni Carlo, fratello del presidente, ad Anna Martelli, forse compagna di Formigoni Carlo, ad Alberto Perego, segretario del presidente (così lo qualifica Grenci, ndr ). Risultano pagamenti di viaggi a favore di Renato Pozzetto» (probabilmente l’attore comico, grande amico di Daccò, ndr)”. Gli investigatori allora chiedono di eventuali soggiorni pagati: “Non lo so – risponde Grenci -, tuttavia risultano pagamenti di affitti di ville da 80/90mila euro ai Caraibi per 2-3 settimane e ritengo che fossero ragionevolmente destinate ad ospitare più persone”.

“La prima ricevuta consegnata – scrivono Ferrarella e Guastella – è del 12 dicembre 2008. La carta di credito è di quelle per vip: 20 mila euro di limite massimo. Il conto è intestato a Pierangelo Daccò di cui riporta la residenza in Inghilterra. Con questa carta di credito il 27 novembre 2008 risulta pagato un volo a nome di Formigoni/Roberto, partenza il 27 dicembre 2008, poco prima di Capodanno, biglietto numero 05733298313724 nell’agenzia «Buon viaggio» da Milano Malpensa (MXP) a Parigi Charles De Gaulle (CDG). Costo: 4.080,80 euro. Stesso biglietto, stessa somma e stessa destinazione per Perego/Alberto. In tutto 8.161,60 euro. Un quarto, e cioè 2.594 euro, vengono rimborsati da Air France a Daccò (per i biglietti intestati agli stessi due cognomi, Formigoni e Perego, mancano i nomi di battesimo) il 30 gennaio 2009, non è dato capire se per un servizio non usufruito in tutto o in parte. Dagli atti non è dato sapere se vi siano state regolazioni anche per gli altri soldi, e se regolazioni vi siano state eventualmente anche per il denaro che Daccò spende poi fare volare Carlo Formigoni e Anna Martelli il giorno di Capodanno 2010. Per loro, stesso tragitto Milano (stavolta Linate)”.

Gestione cookie