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Daniele Fulli, gay morto alla Magliana: omicidio ma fori non sono di proiettile

di Daniela Lauria |8 Gennaio 2014 13:14

Daniele Fulli (foto Facebook)

ROMA – Daniele Fulli, 28 anni, il giovane gay trovato morto martedì pomeriggio sul greto del Tevere, sotto il viadotto della Magliana, è stato ucciso. Ma quei fori, sul collo e sul bacino, non sono di proiettile. Forse un punteruolo, ma per la procura non ci sono dubbi si tratti di un delitto tanto che il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani ed il sostituto Caterina Sgrò procedono per omicidio volontario.

Il suo cadavere, cosparso di ematomi e due misteriosi fori che in un primo momento avevano fatto pensare a due colpi di pistola di piccolo calibro, è stato ritrovato martedì pomeriggio, tra le sterpaglie ed il degrado del viadotto della Magliana, a tre giorni dalla sua scomparsa.

Daniele, 28 anni compiuti lo scorso ottobre e originario della Puglia, era scomparso la sera del 4 gennaio, proprio nella zona in cui è stato ritrovato cadavere. Il caso era stato trattato anche dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, dove erano intervenuti i familiari. Da quel drammatico sabato, amici, parenti e conoscenti si erano dati tutti da fare per ritrovarlo.

In queste ore sono in corso esami strumentali (radiografie, tac ed altro) sul cadavere per stabilire l’origine dei fori trovati sul collo ed all’altezza dell’inguine cosa che farebbe pensare anche all’ipotesi di sevizie o di qualcuno che abbia comunque infierito sul corpo della vittima. Successivamente l’equipe medica dell’istituto di medicina legale “La Sapienza” eseguirà l’autopsia.

 

 

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