Dario Angeletti ucciso a Tarquinia (Viterbo): fermato un 70enne, si indaga su movente sentimentale

C’è un fermo per l’omicidio del professore universitario Dario Angeletti, ucciso con un colpo di pistola martedì scorso a Tarquinia, in provincia di Viterbo. Si tratta di un uomo di 70 anni che ora è stato trasferito all’ospedale Belcolle di Viterbo, in quanto colto da malore dopo il fermo. La svolta sulla morte del docente potrebbe essere impressa nelle immagini di una telecamere di videosorveglianza. L’auto del settantenne infatti, è stata ripresa sul posto nelle stesse ore in cui Angeletti è stato ucciso.

Dario Angeletti ucciso a Tarquinia: il movente sarebbe sentimentale

Il movente del delitto sarebbe legato alla sfera sentimentale della vittima e non sarebbe legato a motivi lavorativi. Il fermato è un ex collaboratore di Angeletti dell’Università della Tuscia. L’uomo fermato detiene un regolare porto d’armi. 

L’autopsia sul cadavere è in programma per oggi. I Carabinieri, su incarico della Procura del capoluogo, stanno nel frattempo proseguendo con le indagini.

Come è stato individuato il sospettato

Da mercoledì le attenzioni si erano concentrate in particolare sul sospetto poi fermato, individuato dalle immagini di alcune telecamere di sorveglianza che inquadrano da lontano il parcheggio che si trova nella zona delle saline di Tarquinia. Qui, il cinquantenne è stato trovato ucciso nella propria Volvo grigia, al posto del guidatore e con la cintura allacciata. Sul posto ci sono anche dei segni di sgommata, segno probabilmente che Angeletti, uciso con un colpo di pistola ravvicinato, ha provato a fuggire. 

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