UDINE – Davide Astori è morto per cause naturali. A stabilirlo è il referto dell’autopsia sul corpo del capitano della Fiorentina, trovato morto a 31 anni nel letto dell’hotel di Udine, dove si trovava per disputare una partita di Serie A.
Astori sarebbe morto per un arresto cardiaco “senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica”, dunque probabilmente per cause naturali, come se il cuore avesse rallentato.
L’autopsia sul corpo del capitano della Fiorentina è durata poco più di tre ore. All’esito dell’esame, incominciato intorno alle 11 del mattino, i medici legali hanno inviato alla Procura di Udine il primo referto. Secondo quanto scritto dai medici, “in riferimento alla causa di morte, la si può indicare come: morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare”. Molto probabilmente, dunque, il cuore del calciatore ha rallentato il battito fino a fermarsi, per cause naturali.
L’anatomopatologo Carlo Moreschi e il professor Gaetano Thiene hanno però aggiunto che “per la diagnosi definitiva sono necessari approfonditi esami istologici seriati”. Gli accertamenti saranno eseguiti entro 60 giorni. I medici hanno concluso la comunicazione alla Procura spiegando che “dal punto di vista medico legale nulla osta al seppellimento della salma”. La Procura ha quindi firmato il nulla osta e il corpo del calciatore è stato messo a disposizione dei familiari intorno alle 15.30. Antonio De Nicolo, procuratore capo di Udine, dopo aver ricevuto il primo responso dell’autopsia ha commentato:
“Soltanto tra sessanta giorni, quando avremo la diagnosi definitiva, si potrà dire con certezza esattamente che non ci siano state cause che potevano essere riconoscibili o cause esterne di qualche tipo”.