Davide Astori, la perizia: "Si sarebbe potuto salvare se non fosse stato da solo in camera" (foto Ansa) Davide Astori, la perizia: "Si sarebbe potuto salvare se non fosse stato da solo in camera" (foto Ansa)

Davide Astori, la perizia: “Si sarebbe potuto salvare se non fosse stato da solo in camera”

Davide Astori, la perizia: "Si sarebbe potuto salvare se non fosse stato da solo in camera" (foto Ansa)
Davide Astori, la perizia: “Si sarebbe potuto salvare se non fosse stato da solo in camera” (foto Ansa)

ROMA – Davide Astori non è morto nel sonno. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E si sarebbe potuto salvare se si fosse trovato in stanza con qualcuno.

Secondo l’ultima perizia, il difensore 31enne non sarebbe morto nel sonno e la prima ipotesi sulle cause del decesso è stata sostanzialmente ribaltata. Non si è trattato, infatti, di bradiaritmia.

Ora, invece, alla luce dei risultati della perizia, si parla di tachiaritmia, ovvero di un aumento improvviso della frequenza dei battiti.

Secondo i periti, quindi, Astori non sarebbe morto nel sonno e forse, ma è solo un’ipotesi, avrebbe potuto essere salvato, se solo avesse condiviso la stanza con un compagno di squadra. La sera del 3 marzo, invece, Davide aveva lasciato la camera di Marco Sportiello, portiere dei viola, per ritornare da solo nella propria stanza dopo aver passato qualche ora insieme.

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