Ddl Finocchiaro-Zanda: entro due mesi decisione per scagionare o no un parlamentare

ROMA, 1 AGO – Imporre il termine massimo di 2 mesi entro il quale le Camere debbono deliberare su una richiesta di autorizzazione a procedere contro un suo componente; elevare la maggioranza necessaria per respingere la richiesta della magistratura ad un quorum dei due terzi dei componenti delle rispettive assemblee. E' questo il contenuto di un disegno di legge costituzionale presentato nei giorni scorsi al Senato da Luigi Zanda e firmato anche dal presidente del gruppo Anna Finocchiaro.

Nella relazione introduttiva al provvedimento si lasciano sostanzialmente invariati tutti gli altri principi contenuti nell'art. 68 della Costituzione, a partire da quello che limita il via libera delle rispettive assemblea ai soli casi di restrizione della liberta' del parlamentare. In ogni caso, fuori da questa fattispecie, il magistrato puo' far proseguire l'iter giudiziario come accade per qualsiasi cittadino.

''La modifica in senso maggioritario della rappresentanza parlamentare dopo la riforma del 2005 ha posto con forza il problema – recita la relazione introduttiva – di come sottrarre le decisioni delle Camere agli automatismi delle logiche di maggioranza, al fine di restituire al sindacato parlamentare la sua funzione propria: l'accertamento dell'eventuale sussistenza del 'fumus percecutionis'''. Di qui la proposta di modifica per elevare ai due terzi il quorum per negare l'autorizzazione.

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