Debora Calamai non dice perché ha ucciso figlio Simone Forconi

Debora Calamai non dice perché ha ucciso figlio Simone Forconi
Debora Calamai non dice perché ha ucciso figlio Simone Forconi (foto Ansa)

SAN SEVERINO MARCHE (MACERATA) – Debora Calamai non ha risposto al Gip: lei è la donna che ha ucciso il figlio di 13 anni la sera della vigilia di Natale perché aveva paura che glielo portassero via. Debora, spiega l’Ansa, son era in grado di sostenere un interrogatorio, e si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del Gip. La donna di 38 anni ha accoltellato il figlio Simone a San Severino Marche, per il timore che il marito, dal quale vive separata, ne ottenesse l’affidamento esclusivo.

L’omicida è stata raggiunta nel carcere di Camerino dal giudice Domenico Potetti, per l’interrogatorio di garanzia. Era assistita dai difensori, gli avv. Mario Cavallaro e Simona Tacchi, ma non ha parlato. Il giudice era stato già informato delle sue condizioni dal Servizio di salute mentale e dalla direzione del carcere: ha convalidato l’arresto e ha disposto l’immediato trasferimento dell’indagata nel reparto psichiatrico di Tolentino, dove resterà piantonata, in attesa dell’affidamento ad una struttura penitenziaria per malati psichici.

Un provvedimento sul quale hanno concordato sia il pm Luigi Ortenzi sia il collegio di difesa, che si prepara ad avanzare una richiesta di perizia psichiatrica in sede di incidente probatorio. ”Sono contenta di averlo fatto” avrebbe detto ai carabinieri Debora Calamai subito dopo il fermo per la morte del piccolo Simone, aggredito a coltellate la sera della vigilia di Natale, dopo che aveva cenato con lui e gli aveva regalato una confezione di costruzioni Lego.

Il ragazzino aveva telefonato al padre, Enrico Forconi, operaio di 43 anni, chiedendogli di andarlo a prendere per finire insieme di costruire il gioco. Ma quando l’uomo è arrivato Simone era già morto: stamani l’autopsia ha confermato che un fendente mortale gli ha trapassato il cuore, mentre altre otto ferite alla schiena e alle braccia il tredicenne se le è procurate cercando di difendersi dalla mano della madre.

I funerali del ragazzo si svolgeranno lunedì 29 dicembre a San Severino; ieri sera i familiari e i compagni di scuola lo hanno ricordato in una veglia di preghiera.

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