Pierluigi Barbieri, alias “lo Zingaro”, il sicario reo-confesso dell’omicidio di Faenza di Ilenia Fabbri, avrebbe confessato che già in altre due occasioni avrebbero provato ad uccidere la 46enne. Le sue parole sono riportate da Ansa e varie testate, tra cui il Resto del Carlino.
E’ quanto emerso dalla confessione del 17 marzo di Barbieri. L’uomo, riportano le cronache che citano i verbali dell’interrogatorio, avrebbe detto che i due precedenti tentativi di eliminare la donna erano falliti. Il primo perché lui non si era orientato bene nella casa alla ricerca della stanza della 46enne e l’altro per un ritardo.
Barbieri, originario di Cervia, ma domiciliato nel Reggiano, ne ha parlato quando è stato sentito in Questura a Ravenna in merito alla 46enne uccisa il 6 febbraio nella sua abitazione di via Corbara. I dettagli sono emersi dopo un altro interrogatorio, quello del 22 marzo, nel quale invece l’ex marito della donna, 54 anni, presunto mandante del delitto, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Omicidio Ilenia Fabbri, il piano di mandante e sicario
Riportano Ansa e Resto del Carlino che, secondo Barbieri, il piano all’inizio – in cambio di 2 mila euro e un’auto usata – prevedeva di fare scomparire la 46enne dentro a un trolley, di cospargerla di acido e di gettarla in una buca già scavata nelle campagne faentine e individuata dagli inquirenti. Tanto che, su sua indicazione, nei giorni scorsi la polizia, coordinata dal Pm Angela Scorza, ha sequestrato una vanga, dell’acido e un trolley.
Sempre Barbieri ha dato indicazione per recuperare in un campo adiacente a una piazzola dell’autostrada A14 tra Faenza e Imola il manico di un martello da carpentiere con cui aveva provato a soffocare la donna subito prima di tagliarle il collo con un coltello da cucina recuperato nell’abitazione.
I nuovi elementi nell’omicidio di Faenza
I nuovi elementi, se confermati, rafforzerebbero l’ipotesi della premeditazione di un delitto aggravato anche dai motivi abietti.
Barbieri, secondo quanto ricostruito, ha raggiunto Faenza nelle prime ore della mattina del 6 febbraio e, accertatosi dell’allontanamento del marito di Ilenia, sopraggiunto per prendere la figlia Arianna, si sarebbe introdotto nella casa. Poi sarebbe andato nella camera da letto al primo piano e avrebbe tentato di uccidere Ilenia strangolandola. La donna si è difesa, lui l’avrebbe inseguita per le scale e, dopo averla colpita più volte l’avrebbe accoltellata alla gola, vicino alla cucina.