Delitto di Garlasco, la storia di Alberto Stasi e dell’omicidio di Chiara Poggi: le tappe dell’inchiesta

A Le Iene, in programma questa sera su Italia Uno, ci sarà uno speciale sul delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007. Il programma manderà in onda una lunga intervista ad Alberto Stasi, colui che è stato condannato a 16 anni, dopo 8 anni di processi, per l’omicidio di Chiara Poggi.

Il caso ha avuto una grande rilevanza mediatica in Italia, con un susseguirsi di reportage giornalistici, programmi televisivi, interviste dedicate al caso. Queste le tappe del caso di cronaca nera.

Delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi

13 AGOSTO 2007 – Chiara Poggi viene uccisa nella sua villa in via Pascoli, a Garlasco. Il suo fidanzato Alberto Stasi, laureando alla Bocconi, dà l’allarme dicendo di aver trovato il corpo senza vita riverso sulle scale della cantina con il cranio fracassato.

20 AGOSTO – Stasi riceve un avviso di garanzia per omicidio volontario. La sua casa è perquisita. I carabinieri sequestrano tre auto, tra cui la sua Golf, due biciclette e vari attrezzi.

13 SETTEMBRE – Stasi cambia difensori. Il prof. Angelo Giarda e i fratelli Colli sostituiscono Giovanni ed Eleonora Lucido. La condanna a 16 anni per Alberto Stasi diventa ora definitiva e dunque si aprono per lui le porte del carcere. Il pm decide il fermo di Alberto. Sui pedali di una bici sono state trovate tracce di Dna compatibile con quello di Chiara: per i Ris è sangue della ragazza, per la difesa puo’ essere sudore o saliva.

28 SETTEMBRE – Dopo quattro giorni in carcere a Vigevano, il gip non convalida il fermo e rimette in libertà Stasi. Non ci sono prove sufficienti per giustificare un arresto.

5 NOVEMBRE – Depositato l’esito dell’autopsia. Chiara è stata uccisa tra le 11 e le 11.30, con un oggetto appuntito. Tra i 10 e 15 i colpi inferti. L’ultimo, alla nuca, è stato mortale.

20 DICEMBRE – Stasi è indagato anche per detenzione di materiale pedopornografico trovato nel suo pc, vicenda per cui verrà successivamente assolto definitivamente.

3 NOVEMBRE – Il pm Rosa Muscio chiede il rinvio a giudizio di Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata.

Il processo per Alberto Stasi

23 FEBBRAIO 2009 – Davanti al gup di Vigevano Stefano Vitelli si apre l’udienza preliminare e circa un mese dopo Stasi chiede il rito abbreviato.

9 APRILE 2009 – Comincia il processo con rito abbreviato. Il pm Rosa Muscio, affiancata dal collega Claudio Michelucci,chiede al gup Stefano Vitelli la condanna di Stasi a 30 anni. Per la difesa Stasi è innocente e va assolto.

30 APRILE 2009 – Il gup non emette sentenza, ma esce dalla camera di consiglio con un’ordinanza con cui dispone una superperizia medico-legale ed altri accertamenti peritali chiedendo, tra l’altro, verifiche sul pc di Stasi, sul percorso compiuto dal giovane nella villetta di Garlasco quando trovò il corpo di Chiara e sull’orario della morte.

17 DICEMBRE 2009 – Stasi viene assolto. Il gup ritiene il quadro istruttorio, come ha scritto nelle motivazioni, “contraddittorio e altamente insufficiente a dimostrare la colpevolezza dell’imputato”.

8 NOVEMBRE 2011 – Parte a Milano il processo d’appello. Il pg Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere per Stasi, la parte civile che venga riconosciuta la sua responsabilità e il risarcimento di 10 milioni di euro, mentre la difesa punta ancora sulla mancanza di prove.

6 DICEMBRE 2011 – Stasi viene di nuovo assolto dalla Corte d’Assise d’appello secondo la quale “la decisione di primo grado è immune da vizi e merita di essere confermata”.

18 APRILE 2013 – La Cassazione annulla il processo di secondo grado e rinvia gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano, perché ricelebri il dibattimento. Per gli ermellini, nel giudizio di secondo grado erano stati ‘svalutati’ gli indizi contro Stasi e andavano effettuati, come era stato chiesto dalla parte civile e dal pg, una serie di approfondimenti istruttori. E dunque propongono un integrazione probatoria.

La riapertura del caso

9 APRILE 2014 – A Milano si apre il processo d’appello bis.

30 APRILE 2014 – La prima Corte d’Assise d’Appello dispone la riapertura del caso con un’integrazione dell’istruttoria dibattimentale e nuovi esami e perizie. Tra questi la ripetizione della sperimentazione della camminata di Alberto che viene completata a due gradini e alla zona antistante la scala della abitazione dei Poggi. Viene, tra l’altro, sequestrata la bici nera da donna nella disponibilità degli Stasi

24 NOVEMBRE 2014 – Il pg di Milano Laura Barbaini chiede 30 anni di carcere per Stasi ritenendolo colpevole dell’omicidio e contestando l’aggravante della crudelta’.

27 NOVEMBRE 2014 – I legali della famiglia Poggi, parte civile al processo, chiedono di giudicare Stasi colpevole, un milione di risarcimento, e indicano 11 gravi indizi a suo carico.

3 DICEMBRE 2014 – La difesa di Stasi chiede la sua assoluzione per mancanza di prove aggiungendo “di volere giustizia ma non sulla testa di Alberto”.

La condanna definitiva

17 DICEMBRE 2014 – Alberto Stasi è condannato a 16 anni di reclusione dalla corte d’Assise d’Appello di Milano nel processo d’appello bis.

30 APRILE 2015 – Doppio ricorso in Cassazione contro la condanna a 16 anni di carcere per Stasi: a impugnare la sentenza da un lato la difesa che ha chiesto di cancellare il verdetto dello scorso dicembre della Corte d’Assise d’Appello di Milano, dall’altro il pg Laura Barbaini che ha invece chiesto di riconoscere l’aggravante della crudeltà esclusa dai giudici di secondo grado.

12 DICEMBRE 2015 – La Cassazione conferma la condanna a 16 anni di carcere per Alberto Stasi, mettendo la parola “fine” a una vicenda durata oltre 8 anni. La condanna diventa definitiva, per Stasi si aprono per lui le porte del carcere.

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